Sortino, da Sagra del miele a punto di riferimento per l’apicoltura

di Matteo Giusti –

Intervista con Francesco Bellomo, tra gli organizzatori dell’ultima edizione dell’evento che ha ospitato quest’anno un importante convegno apistico e che si sta preparando ad altre interessanti novità.

Sortino, un gioiello barocco incastonato tra le colline dei Monti Iblei che scendono verso Siracusa, è da secoli conosciuta per la sua apicoltura, praticata in antico dai ‘fascitrari’, apicoltori in dialetto, nelle tradizionali arnie di ferula.

Sortino ha infatti una storia antichissima per quello che riguarda l’apicoltura e, insieme a molti altri paesi degli Iblei ha rappresentato l’inizio dell’apicoltura razionale. Infatti l’uso del ‘fascetru’, l’arnia di ferula, ha rappresentato il primo metodo al mondo che permettesse l’allevamento delle api, la produzione di nuove famiglie tramite sciamatura artificiale e il prelievo del miele senza l’uccisione delle api.

Oggi Sortino è membro dell’associazione Città del Miele e ogni anno, a ottobre, ospita la Sagra del miele.

Abbiamo incontrato Francesco Bellomo, agronomo, tecnico dell’Associazione regionale apicoltori siciliani e apicoltore lui stesso, che si è occupato all’interno della sagra dell’organizzazione delle parti attinenti all’apicoltura e al miele nella veste di direttore tecnico scientifico.

Dott. Bellomo, intanto come è andata la sagra e come è cambiata in questi anni?
“La Sagra quest’anno è andata molto bene, ed è stata contraddistinta dadiverse novità. La sagra del miele negli ultimi anni si era consolidata come un semplice evento gastronomico, ma nell’edizione di quest’anno ho fortemente voluto inserire una sezione scientifica e culturale dedicata all’apicoltura, organizzando un convegno con ospiti nazionali e internazionali”.

“Inoltre è stato presente anche l’Osservatorio nazionale del miele nella sera del sabato 30 settembre per fare assaggiare ai partecipanti alla Sagra i mieli siciliani premiati nel concorso Grandi mieli d’Italia – 3 gocce d’oro 2017 di Castel S. Pietro Terme”.

“E’ stata poi lanciata per la Sagra del 2018 la creazione di una sezionesiciliana del concorso Grandi mieli d’Italia-3 Gocce d’Oro, dedicata ai mieli della regione”.

“Ultima novità, certo non per importanza, è un altro concorso che abbiamo organizzato insieme all’amministrazione comunale di Sortino, dal titolo ‘Ricette e cocktail a base di miele dei Monti Iblei’, in cui sono state premiate le migliori realizzazioni divise in tre categorie: ricette tradizionali a base di miele, ricette innovative a base di miele e cocktail a base di miele”.

E riguardo il convegno, chi sono stati i relatori che avete inviato e di cosa avete parlato?
“Il convegno ha avuto come titolo ‘Apicoltura alle soglie del 2020-Un investimento su giovani, territorio e ambiente’. Convegno in cui sono intervenute diverse personalità che direttamente e indirettamente hanno a che fare con l’apicoltura a livello regionale, nazionale e comunitario”.

“Il convegno è iniziato con i saluti del sindaco di Sortino Vincenzo Parlato, il quale ha manifestato la sensibilità dell’amministrazione comunale verso questo settore che ha da sempre avuto un peso non indifferente nell’economia di Sortino e lanciando alcuni progetti, tra i quali la creazione di un locale di smielatura a servizio degli apicoltori del comune e del comprensorio Ibleo; inoltre il sindaco ha letto la lettera che ha inviato il LucaBianchi, capo dipartimento, Dqpai-Mipaaf (che per motivi personali non è potuto essere presente e intervenire nel convegno) il quale ha sottolineato l’importanza del settore apistico e le prospettive per la valorizzazione dei prodotti apistici, con particolare riferimento ai progetti didattici destinati alle scuole”.

“A seguire sono intervenuto io, facendo una panoramica delle problematiche del settore apistico e provando a suggerire delle politiche ‘bee friendly’, come l’aumento dei fondi a sostegno degli investimenti in apicoltura, la creazione di fondi destinati al sostegno al reddito degli apicoltori, l’accesso al Fondonazionale di solidarietà per gli apicoltori che hanno subito danni causati da calamità, nonchè il miglioramento dei dispositivi utilizzati nei controlli alle frontiere per vietare l’ingresso in Ue di mieli contraffatti”.

“A seguire la dottoressa Concetta Cardillo del Crea ha mostrato e commentato il suo lavoro che ha portato all’aumento degli standart/output(Psa per arnia ad oggi 44,08 euro) per singolo alveare. Una modifica che permetterà a molti apicoltori di accedere alle misure del Psr con un numero più basso di alveari rispetto a quelli che sono necessari ad oggi consentendo l’accesso anche a molti giovani che hanno iniziato da poco quest’attività”.

“Altro relatore è stato il Alberto Contessi, rappresentante dell’Osservatorio nazionale del miele, nonché autore di uno dei più completi manuali di apicoltura, che ha illustrato l’andamento delle produzioni nazionali di miele e le possibili azioni aggiuntive da attuare per la loro tutela”.

“Poi è stata la volta di Giovanni Caronia, presidente dell’Associazione regionale apicoltori siciliani, che ha descritto le problematiche che sta vivendo l’apicoltura siciliana, tra incendi, furti, avvelenamenti da fitofarmaci, taglio e deturpazione degli eucalipteti e dei timeti e il ruolo che ha l’associazione in merito a formazione, informazione e assistenza tecnica verso i suoi soci e non solo”.

“Poi il professor Pietro Columba dell’Università di Palermo ha affrontato il tema della apicoltura iblea, proponendola come strumento e opportunità anche per lo sviluppo del territorio e illustrando possibili metodi di valorizzazione dei prodotti apistici anche attraverso la loro diversificazione puntando anche su prodotti come distillati di miele, idromele e aceto di miele”.

Infine i lavori sono stati chiusi da Giovanni La Via, presidente della Commissione ambiente, del Parlamento europeo, che ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto della Comunità europea all’interno del settore agricolo e quindi apistico e la volontà della stessa nel tutelare assolutamente questo settore”.

Qual è ora il vostro obiettivo?
“Sicuramente che la sagra del miele nei prossimi anni si arricchisca sempre più, in particolare di contenuti culturali e tecnico-scientifici. Mi piace pensare che questo evento sia un punto di riferimento per l’esposizione e quindi la valorizzazione dei mieli siciliani di qualità”.

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