Per salvare l’apicoltura (e l’ambiente) arriva lo stop di Bruxelles ai neonicotinoidi

Via libera degli Stati membri alla proposta della Commissione sul divieto di utilizzo dei tre principi attivi accusati di essere i responsabili della morìa delle api europee degli ultimi anni.

Dopo un interminabile dibattito e anni di confronti la famigerata querelle comunitaria sui neonicotinoidi, i pesticidi accusati di essere i responsabili della morìa delle api registrata negli ultimi anni in Europa, ha trovato una soluzione con lo stop di Bruxelles arrivato il 27 aprile. Il Comitato permanente per le piante, gli animali, gli alimenti e i mangimi che riunisce i rappresentanti degli Stati membri ha infatti dato il via libera alla proposta Commissione europea volta a limitare ulteriormente l’uso dei tre principi attivi («imidacloprid», «clothianidin» e «thiamethoxam»), meglio noti come neonicotinoidi: l’ultima valutazione scientifica, in linea con le ultime conclusioni dell’Efsa, ha concluso che il loro uso esterno danneggia le api.

«La protezione delle api è una questione importante per la Commissione poiché riguarda la biodiversità, la produzione alimentare e l’ambiente», sottolinea l’esecutivo di Bruxelles in una nota. Su iniziativa del presidente della Commissione Juncker, che aveva incluso il dossier neonicotinoidi tre le priorità del programma di lavoro di Bruxelles, il Collegio dei commissario aveva già discusso del bando ai concianti per le sementi il 29 marzo 2017.

Le nuove restrizioni all’uso dei principi attivi

Le restrizioni concordate oggi vanno oltre le misure già in vigore dal 2013. Tutti gli usi esterni delle tre sostanze saranno vietati e l’utilizzo dei neonicotinoidi in questione sarà ammesso solo nelle serre permanenti dove non è previsto alcun contatto con le api.

Il commissario per la Salute e la sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis, ha accolto favorevolmente il voto di oggi venerdì 27 aprile, sottolineando che «la Commissione aveva proposto queste misure mesi fa, sulla base del parere scientifico dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare. La salute delle api rimane di fondamentale importanza poiché riguarda biodiversità, produzione alimentare e ambiente». Il regolamento sarà ora adottato dalla Commissione europea nelle prossime settimane e sarà applicabile entro la fine dell’anno.

Le reazioni

«Per salvare le api è ora necessario che il divieto riguardi coerentemente anche l’ingresso in Italia e in Europa di prodotti stranieri trattati con i principi attivi sotto accusa». Questa la reazione della Coldiretti dopo il via libera degli Stati membri alla proposta della Commissione. «Non è accettabile che alle importazioni sia consentito di aggirare le norme previste in Italia ed in Europa, anche grazie agli accordi di libero scambio – aggiunge il presidente dell’organizzazione Roberto Moncalvo -.È necessario, invece, che dietro tutti gli alimenti, italiani e stranieri, in vendita sugli scaffali ci sia un percorso di qualità che riguarda l’ambiente, la salute e il lavoro».

Critiche invece da Bayer. Per il gruppo di Leverkusen «la decisione degli Stati membri dell’Ue di limitare l’uso di alcuni neonicotinoidi alle applicazioni in serre permanenti è un cattivo affare per il settore agricolo europeo e per l’ambiente, e non migliorerà la quantità di api o altri impollinatori. La decisione ridurrà ulteriormente la capacità degli agricoltori europei di affrontare importanti parassiti, molti dei quali non prevedono trattamenti alternativi».

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