“Bee My Job”: inclusione lavorativa e sociale anche fuori dai confini locali

di Giulia Boggian –

E’ terminato il percorso di formazione per 15 ragazzi, tra richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, con Bee My Job il progetto di apicoltura e agricoltura sociale ideato da Cambalache con il sostegno anche questo anno dell‘UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati. Ora iniziano i tirocini in tutta Italia, così che l’inclusione lavorativa possa diventare una inclusione “sociale” facendo trovare a tutti la propria dimensione abitativa.

Sono 15 i diplomi rilasciati a richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale originari di Mali, Gambia, Nigeria, Pakistan e Siria che hanno aderito a ‘Bee My Job’ progetto di apicoltura e agricoltura sociale ideato da Cambalache con il sostegno anche questo anno dell‘UNHCR – Agenzia ONU per i Rifugiati, nella figura del suo rappresentante, Massimo Gnone.

Una edizione nuova che ha cercato di ampliare l’offerta, sperimentare strade innovative, fissare nuovi traguardi nei percorsi di inclusione di rifugiati e richiedenti asilo, attraverso la formazione professionale, l’inclusione sociale e lavorativa anche fuori dai confini locali, con il reclutamento di beneficiari al di là del territorio alessandrino e piemontese, la specializzazione in tre diversi ambiti lavorativi e il potenziamento delle attività di formazione e orientamento rivolte ad altre realtà italiane nell’ottica di replicare il progetto in diversi contesti nazionali. “L’UNHCR – ha spiegato Gnone, consegnando i diplomi – sta cercando di incentivare la possibilità di inserimento lavorativo a livello nazionale, puntando ad avvicinare le persone ai luoghi dove il lavoro c’è e alle realtà che hanno necessità di personale. Cambalache, attraverso il progetto Bee My Job, è una delle associazioni con cui stiamo lavorando in modo positivo in questa direzione”.

Cuore del percorso è stata la formazione generale e di base su apicoltura e agricoltura biologica e – novità del 2019 – potatura e allevamento di animali. Grazie alla valutazione degli operatori e in base alla scelta e alle attitudini dei singoli, i beneficiari sono stati divisi in tre piccoli gruppi che hanno svolto 20 ore di formazionespecifica e pratica direttamente in azienda con i docenti di riferimento: in apiario, grazie alla guida di Abdoul Sane, a sua volta formato in una delle prime edizioni di Bee My Job e ora punto di riferimento del polo alimentare che sorge al Forte Acqui di Alessandria; nell’ambito della potatura, presso l’Azienda Agricola Cascina Goretta di Michele Castelli a Cereseto Monferrato, premiata per due anni con il logo Welcome dell’UNHCR; in quello dell’allevamento animali, all’Azienda Agricola Elilu di Castelnuovo Scrivia. A questa fase faranno seguito i tirocini che si svolgeranno in diverse realtà, su più regioni e scala nazionale, con l’obiettivo di trovare il giusto abbinamento tra candidato e azienda che lo andrà ad accogliere.

Cambalache sarà anche punto di riferimento per altre realtà sul territorio italiano che dall’esperienza alessandrina possono cogliere un’opportunità di crescita, confronto e progettazione di nuovi percorsi. L’edizione 2019 prevede infatti per i prossimi mesi una serie di incontri di capacity building, condotti dai referenti del progetto, in cinque regioni della Penisola, con l’obiettivo di rendere il modello replicabile anche in contesti e ambiti diversi da quello di provenienza. Una possibilità già sperimentata lo scorso anno in Calabria ed Emilia Romagna, grazie a diversi partner, così come sul territorio locale, con altri progetti condotti da Cambalache in ambiti professionali differenziati.

Come è stato detto da Gnone “non c’è casa senza lavoro, ma non c’è nemmeno lavoro senza casa”. Così oltre all’ambito lavorativo Bee My Job nel suo percorso di formazione prima e di inserimento con tirocinio dopo offre anche la possibilità a questi ragazzi di trovare una propria dimensione abitativa. “E questo grazie al mondo agricolo, ad esempio, che si è messo a disposizione e “che spesso tiene i tirocinanti facendoli integrare e decidendo di mantenere quelle professionalità nella propria azienda”.

www.alessandrianews.it