Varroa, le linee guida per il 2019

di Matteo Giusti –

Il ministero della Salute e il Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Izs delle Venezie hanno pubblicato le indicazioni per massimizzare l’efficacia dei trattamenti varroicidi per l’annata in corso. All’interno una sintesi e il documento completo scaricabile.

Anche quest’anno il ministero della Salute ha pubblicato in una nota ministeriale le linee guida per la lotta alla varroa, predisposte dal Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Izs delle Venezie.

L’obiettivo è come sempre quello di tutelare il patrimonio apisticonazionale e preservare la qualità dei prodotti dell’alveare da contaminazioni di farmaci veterinari usati in modo scorretto, se non di antiparassitari non autorizzati.

L’apicoltura, nonostante le difficoltà stagionali di quest’anno, rimane infatti un settore in crescita, importante dal punto di vista economico non solo per la produzione di miele e prodotti apistici ma anche per il servizio di impollinazione che le api da miele garantiscono, troppo spesso gratuitamente, sia all’agricoltura che agli ecosistemi naturali.

Tutelare il patrimonio apistico è quindi un obiettivo importante e perottenere risultati soddisfacenti è necessario un coordinamento territoriale e una collaborazione tra apicoltori, associazioni, centri di ricerca e Asl, come auspicato dal ministero.

La nota ministeriale prevede poi tre punti chiave:la realizzazione di almeno due trattamenti all’anno, uno in tarda primavera-estate e uno in inverno;
la realizzazione dei trattamenti in maniera coordinata e il più possibile contemporanea per evitare fenomeni di reinfestazione;
l’effettuazione di controlli per verificare la corretta esecuzione dei trattamenti.

Riguardo ai controlli e alla efficacia dei trattamenti il ministero raccomandaanche l’importanza di segnalare al ministero stesso casi di mancata efficacia dei farmaci e ogni reazione avversa, sia che si manifesti sulle api o sull’uomo, utilizzando il sistema nazionale di farmacovigilanza veterinaria.

Riguardo alle indicazioni tecniche, l’Izs delle Venezie indica due periodi chiave per i trattamenti, quello primaverile-estivo e quello autunno-invernale, specificando i medicinali da utilizzare.

Per il trattamento primaverile-estivo si deve tener conto di due fattori: essere in assenza di melari, e realizzarlo con tempistiche appropriate, considerando che in presenza di covata la popolazione di varroa cresce in maniera esponenziale, più o meno raddoppiano di mese in mese.

Così, come ricordano i veterinari dell’Izs, se a febbraio la popolazione di varroa era di cinquanta acari, ad agosto sarà di 3.200. Considerando che una popolazione di oltre 3mila acari può portare alla morte della colonia, i tecnici dell’Izs consigliano di effettuare il trattamento entro la prima metà di agosto, ma meglio prima.

I medicinali previsti per il trattamento primaverile estivo sono: Apilifevar, Apiguard e Thymovar, a base di timolo, Varterminator, Maqs, e ApiFor60 a base di acido formico, Varromed a base di acido ossalico e formico e Apistan a base di tau-fluvalinate e Polyvar a base di flumetrina, questi ultimi due non utilizzabili in apicoltura biologica.

Sono utilizzabili anche i prodotti a base di acido ossalico come Apibioxal, ammesso anche in agricoltura biologica, purché usato in assenza di covata, condizione realizzabile mediante blocco o asportazione della covata stessa.

Si possono poi mettere in pratica anche metodi meccanici, come la rimozione della covata da fuco, per il controllo della popolazione della varroa.

Riguardo al trattamento autunno-invernale, fondamentale per ridurre in modo drastico l’infestazione e garantire un buon svernamento delle famiglie, i tecnici consigliano di effettuarlo il prima possibile, non appena ci siano le condizioni per farlo, cioè assenza di covata e temperature adeguate, che variano da medicinale a medicinale, come specificato nella nota tecnica e ovviamente nei foglietti illustrativi dei singoli prodotti.

I medicinali utilizzabili sono quelli a base di acido ossalico come Apibioxal gocciolato in soluzione zuccherina o sublimato, Oxybee, da somministrare gocciolato sui favi, Oxuvar, somministrabile per gocciolamento sui favi o per spruzzamento in assenza di covata, e Varromed, a base di acido ossalico e acido formico, da gocciolare sui favi, che secondo le indicazioni della ditta produttrice può essere usato anche con covata opercolata presente.

I trattamenti a base di acaricidi di sintesi come Apitraz e Apivar, entrambi con principio attivo amitraz, devono essere effettuati nel periodo autunnale, anche con covata presente, ricordando che non sono consentiti per l’apicoltura biologica.

Per maggiori dettagli, anche riguardo le modalità di somministrazione i tempi di sospensione dei singoli farmaci, si rimanda al testo delle linee guida.

Scarica le linee guida per la lotta alla varroa 2019

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