di Matteo Melani –
Dalle colline di Modena alla Spagna, passando per la Nuova Zelanda, per poi tornare a Modena. Queste le tappe di Viola Servi, apicoltrice modenese che dopo le sue esperienze all’estero è tornata a casa per dedicarsi alla sua passione: produrre miele.
Cresciuta come tutte le ragazze della sua zona, dopo il liceo sceglie la facoltà di Scienze della Comunicazione. Si laurea ma ben presto capisce che il mondo della pubblicità e dei marchi non fa per lei “Alla fine del corso mi sono resa conto che quel percorso non era adatto a me, così mi sono appassionata all’apicoltura”, dice Viola Servi a Voglio Vivere Cosi Magazine. Da sempre affascinata dalla Nuova Zelanda, dopo essere stata proclamata Dottoressa fa un biglietto di sola andata per Auckland, dove va a lavorare alle vigne. La prima tappa è nell’Isola del Sud dove un’azienda di medie dimensioni la mette sotto contratto. Per due mesi, dopo aver lavorato, dorme in un ostello frequentato da giovani di tutto il mondo.
Lì tra una colazione e un’attesa alla reception stringe amicizie con una ragazze francesi e tedesche. “E’ stata un’esperienza positiva e ne sono rimasta contenta”, ricorda Viola. Passa poi in un’azienda di viticoltura, dove impara il metodo di coltivazione biodinamica (elaborata da Rudolf Steiner) che si basa sulle fasi della luna. Il percorso neozelandese di Viola finisce in una multinazionale, dove però viene pagata poco. Del periodo passato fuori dall’Italia porta dietro i suoi primi lavori a contatto con la natura, la visita di un nuovo paese e le amicizie.
Tornata a Modena raccoglie i primi frutti della sua esperienza, lavorando come guida turistica in un’azienda vitivinicola. Ormai Viola è sempre più proiettata nel mondo dell’agricoltura. “Mi sono accorta che questo settore regala mille opportunità -dice-, e per caso mi sono imbattuta nello studio della senape imparando molto”. La comunicazione è solo nei ricordi e Viola cerca la sua strada non fra imprese di marketing o sui libri di sociologia, ma nei campi. Nei suoi interessi ci sono le nuove colture, gli effetti del tempo sui raccolti e utensili che possano servire al suo mestiere. Finito il corso sulla senape frequenta un seminario di 3 giorni sull’apicoltura biodinamica e ne rimane affascinata. La sua intraprendenza è più viva che mai, così per imparare nuove conoscenze sulla produzione del miele parte per la Spagna, alla volta dei Pirenei. “Si tratta di un progetto organizzato dalla Wwoof (World Wide Opportunities on Organic Farms) , dove in cambio di lavoro le aziende offrono vitto e alloggio”, spiega.
All’inizio Viola rimane un po’ titubante perché non conosce lo spagnolo, ma col tempo riesce a calarsi pienamente nel mestiere. “Per un mese ho lavorato in piccoli paesi fra Pamplona e Barcellona -afferma- e posso dire che è stato un percorso molto interessante anche perché ho conosciuto una nuova lingua”. Ora le api sono diventate le sue migliori amiche, lo spirito di iniziativa non le manca e ha fatto tesoro di tutte le conoscenze immagazzinate durante i corsi. Rimane pur sempre umile e in un primo momento pensa di frequentare altre lezioni ma, spinta dai suoi istruttori, nell’ottobre del 2016 apre la sua attività a Castelnuovo Rangone che chiama Api Selvatica.
I suoi tempi di lavoro sono scanditi sia dalle stagioni dell’anno che dalla vita delle api. Ad esempio fra agosto e dicembre lavora tutti i giorni all’alveare, mentre da marzo ad agosto si occupa di raccolta e stoccaggio. “Ora mi occupo prevalentemente della produzione, ma a breve inizierò anche a vendere”, spiega Viola Servi. “Nei limiti delle mie possibilità vorrei aprire un negozio online, -continua- e spiegare che in cucina il miele può essere usato non solo come dolcificante ma in ruoli di primo piano”. Il metodo di allevamento è totalmente rispettoso dell’ambiente e Viola presto farà domanda per ottenere la certificazione bio.
Oggi le sue giornate di lavoro iniziano alle 8 e 30 del mattino e fino a quando non ha finito non esce. “Di solito smetto verso le 18”. Con maschera al volto e camiciotto lungo il corpo, Viola cura le arnie per attirare le api e ricavare tre tipi di miele: il Millefiori (primavera ed estate); di Acacia (alla fine di maggio dal sapore delicato); di Castagno (di colore scuro e retrogusto amaro). Nonostante faccia un lavoro umile e in fase emergente, la sua laurea in Scienze della Comunicazione rimane nei suoi titoli. “Conosco laureati impegnati nell’agricoltura e non penso siano sprecati”, dice Viola Servi. “Con un titolo di studio importante-rimarca- si può dare di più nel lavoro attraverso la cultura e i metodi appresi”. Dell’esperienza in Nuova Zelanda le sono rimaste le amiche con cui parla frequentemente. “Sono parte integrante della mia vita, le sento spesso e mi hanno incoraggiata quando ho iniziato”, confida. Le compagnie della Spagna invece le sente raramente. Intanto il suo obiettivo è quello di espandere la sua attività, continuando a produrre miele biologico e creandosi una rete di potenziali acquirenti, sia tra i privati che tra le imprese.