I miei dubbi sul “Piano sostituzione regine dell’AAAL”

di Apicoltura Ilari –

L’associazione apicoltori alto Lazio il 30 giugno 2017 ha diffuso questo comunicato:

Piano Provinciale Sostituzione Regine 2017

L’Associazione Apicoltori dell’Alto Lazio che ha lo scopo di tutelare l’Apis mellifera ligustica, dal 2013 ha intrapreso il PROGETTO DI MIGLIORAMENTO TERRITORIALE DELL’APIS MELLIFERA LIGUSTICA avviato attraverso il lavoro dei nostri soci aderenti ai Gruppi Territoriali di Miglioramento della Ligustica (GTML). Ad oggi l’Associazione ha diversi apiari in grado di allevare regine da madri autoctone (le nostre api) e certificate Apis mellifera ligustica.
Quest’anno le attività di miglioramento genetico del piano di sostituzione regine saranno avviate dai gruppi operanti nella Piana Reatina e nella Sabina Romana.
Il Presidente Rinaldo Amorosi esorta gli apicoltori “Ti invitiamo ad aderire al piano di sostituzione regine, primo modo per sostenere il progetto e la nostra ape, ricordandoti che le sostituzioni verranno svolte secondo criteri ben definiti, modalità chiare e semplici, e, se necessario, in luogo del solo contributo alle spese che sosterremo”.

Non sono in grado di fare alcuna considerazione riguardo le intenzioni dell’Associazione Apicoltori Alto Lazio e del progetto che ho esaminato in modo approfondito.

Ho pensato alla mia terra di origine dove per un evento eccezionale il lupo dell’Appennino è sopravvissuto all’estinzione e gli zoologi sperano che presto risalga fino a colonizzare anche le Alpi e ad incrociarsi con il lupo sloveno per avere sicurezza della sua sopravvivenza.

Guardo la mia splendida gatta di razza europea, il “gattaccio” di strada. Quasi 7 chili di bellezza, forza e salute. Ammessa alle esposizioni feline, non è necessario vaccinarla e “parla”. 5.000 anni di ibridazione.

Ci sono tanti altri esempi di ibridazioni che, come ci suggerisce la scienza, provocano un arricchimento genetico e un miglioramento di qualsiasi specie.

Avendo chiara la differenza tra ibridazione e introduzione di specie aliena ho inviato una email al dottor Giovanni Formato Responsabile dell’Unità Operativa Apicoltura dell’IZS Lazio e Toscana:

vorrei sapere se un intervento del genere (Piano Provinciale Sostituzione Regine 2017) ha basi scientifiche, se invece l’ibridazione e’ un arricchimento genetico, quali norme, se esistono, regolano la tutela della purezza genetica delle api che vivono sul nostro territorio e, soprattutto, una sua riflessione.

Ho ricevuto e pubblico la sua risposta:

Capisco appieno la sua perplessità.
Certamente è una grande responsabilità l’atto di sostituire patrimonio genetico.

Sarebbe interessante andare a verificare:
– le madri da cui proviene quel patrimonio genetico, sono state testate per l’adattabilità al territorio in cui vengono proposte?
– sono state fatte prove per mettere a confronto le regine distribuite con le popolazioni di api locali?
– cosa si distribuisce? I certificati di analisi? E’ possibile fare delle verifiche analitiche “a campione”?

Un caro saluto.

Giovanni Formato

umberto@apicoltura.ilari.it