Incrementare l’apicoltura favorendo l’inserimento di specie vegetali d’interesse apistico nei piani di rimboschimento e di difesa del suolo, semplificare l’attività amministrativa, aumentare la capacità della Consulta regionale per l’apicoltura di conoscere e tradurre le esigenze del territorio, recepire le recenti novità normative.
Sono questi gli obiettivi che si propone un disegno di legge approvato dalla Giunta regionale veneta su proposta dell’Assessore all’Agricoltura e trasmesso al Consiglio regionale per il prosieguo dell’iter.
“A distanza di 23 anni era necessario rifare il tagliando alla legge 23 per l’apicoltura – fa notare l’assessore all’agricoltura – per sincronizzarla con le novità legislative sopraggiunte nel frattempo dal Parlamento nazionale e dall’Unione europea in materia di anagrafe apiaria, movimentazione di api e alveari nel territorio regionale e tra Regioni diverse e di utilizzo dei fitofarmaci. Le modifiche apportate dalla proposta della Giunta – aggiunge l’assessore – recepiscono istanze e suggerimenti che ci provengono dal mondo delle associazioni degli apicoltori e dalle organizzazioni professionali. Il primo intento della nuova proposta è semplificare la vita agli apicoltori e, nel contempo, potenziare la Consulta regionale. Infine, rafforzare compiti e funzioni del Centro regionale come organismo specializzato che monitora la salute delle api e mette a punto i piani di contrasto ai vari agenti aggressori, ultimi dei quali la vespa velutina e la grande siccità”.
La produzione di miele in Veneto, come nel resto d’Italia, sta vivendo infatti una fase difficile, a causa del gran caldo e delle bizze del clima delle ultime stagioni, degli assalti degli insetti ‘aggressori’ e, più in generale, dell’inquinamento dell’ambiente – conclude l’assessore – La difesa del settore, la semplificazione degli adempimenti imprenditoriali e maggiori garanzie per la salute delle colonie e la qualità del miele richiedono, quindi, l’intervento urgente delle istituzioni, anche sul fronte legislativo”.