di Monica Ranieri –
Italiani, norvegesi e montenegrini preferiscono il miele serbo: è verso questi paesi che la Serbia ha esportato la più grande quantità di questo prodotto l’anno scorso, su un totale di 2.145 tonnellate, per un valore di 9,1 milioni di dollari.
Nell’ultimo decennio, l’apicoltura ha conosciuto una notevole espansione in Serbia.
“La Serbia dispone di risorse naturali, che costituiscono la base dello sviluppo dell’apicoltura, e che rappresentano un enorme potenziale e opportunità di ulteriore sviluppo dell’apicoltura”, afferma Mirjana Miščević, consulente dell’Associazione per la produzione e la trasformazione di prodotti da bestiame di allevamento della Camera di commercio serba.
Secondo Miščević, il miele serbo raggiunge gradualmente standard qualitativi sempre più alti e la migliore prova della sua qualità è l’esportazione in diversi paesi, così come l’acquisizione dei primi posti per la qualità nei paesi circostanti.
Tuttavia, la produzione di miele nel 2016, pari a 5.761 tonnellate, è stata pari alla metà rispetto all’anno precedente, a causa delle sfafovrevoli condizioni atmosferiche. La siccità non ha favorito le api, ma, secondo gli esperti, la qualità del miele è eccellente a causa della ridotta umidità dell’aria.
“Le condizioni naturali, il clima moderato continentale e la ricchezza del mondo vegetale offrono ottime condizioni per l’allevamento delle api in Serbia. Il paese copre un’area di 88.361 chilometri quadrati, con 7.1 milioni di abitanti e il numero di apicoltori crescono di anno in anno, e sono sempre di più i giovani e le donne che si occupano dell’apicoltura. L’aumento della disoccupazione nel paese ha influenzato il fatto che sempre più persone sono impegnate nell’apicoltura, sia come attività di base che come interesse supplementare”.
Secondo l’Ufficio statistico della Repubblica di Serbia, nel 2016, la Serbia aveva 792.000 alveari, il 33% in più rispetto al 2011 e dello stesso periodo dell’anno precedente. Secondo i dati, il numero di alveari nell’anno 2017 è destinato a crescere.
La Facoltà di Chimica dell’Università di Belgrado sta preparando l’accreditamento secondo ISO/IEC 17 025 per testare l’autenticità del miele.
In alcune aree, come Levach, si è trovato un compromesso tra apicoltura e frutteti, poiché i coltivatori di frutta hanno cominciato ad essere apicoltori. Ora prestano attenzione al trattamento di alberi da frutto con prodotti chimici per ottenere una resa superiore, in quanto le api sono impollinatrici.
“L’accreditamento è un elemento importante per la garanzia della qualità nel sistema commerciale, soprattutto internazionale”, spiega Mirjana Miščević. “Il laboratorio garantirà, attraverso i propri risultati di prova competenti, la rimozione delle barriere nel commercio internazionale e il rapido flusso di merci, basato su un sistema internazionale credibile per il riconoscimento dei risultati dei test. Inoltre, le analisi del miele secondo ISO/IEC 17 025 avranno la stessa qualità sul mercato domestico, come le analisi di laboratorio a Brema”.
Il nostro interlocutore sottolinea che dovrebbero essere adottate misure concrete per sviluppare ulteriormente l’apicoltura in Serbia.
“Secondo la specificità della produzione di apicoltura, occorre sviluppare una strategia nazionale per lo sviluppo dell’apicoltura commerciale. E’ necessario stringere il controllo delle ispezioni sia sulla base del miele che sui preparativi per la lotta contro le malattie delle api. È importante includere il maggior numero possibile di apicoltori nel sistema produttivo biologico, completare l’accreditamento del laboratorio presso la Facoltà di Chimica e trovare nuovi mercati, come il Giappone, la Corea del Sud e gli Emirati Arabi”.
Incentivi per l’apicoltura sono stati assegnati in molte città in Serbia. La città di Belgrado ha emesso bandi pubblici per l’assegnazione di fondi nel settore dell’agricoltura. Gli incentivi sono destinati all’acquisto di dieci alveari del tipo Dadant – Blatt (DB), Langstrot – Rut (LR) o Farrar con relative strutture.
“Il richiedente ha diritto agli incentivi se ha registrato la società nel territorio della città di Belgrado. Inoltre, deve soddisfare le condizioni per l’allevamento delle api in un ambiente stazionario conformemente alle disposizioni del Regolamento sulle modalità di allevamento e trasporto delle api, il contenuto del certificato di trasporto, nonché le condizioni per garantire il consenso affinché apicoltori da altri paesi possano utilizzare le strutture nel territorio della Serbia”.
Gli incentivi per l’apicoltura sono finalizzati a motivare gli apicoltori a migliorare la propria produzione, al fine di creare condizioni per aumentare i posizionamenti dei prodotti che hanno il potenziale per essere collocati sui mercati nazionali ed esteri.
Gli incentivi per il 2017 sono stati aumentati quest’anno e ammontano a 400 milioni di dinari. I fondi per l’alveare ammontano a 720 dinari e coprono altresì una parte del costo dell’approvvigionamento delle apparecchiature, pari al 50% dell’importo.
E l’Agenzia per lo sviluppo della Serbia RAS ha lanciato nel 2017 un programma di sostegno alle micro, piccole e medie imprese, agli imprenditori, alle associazioni e ai cluster. È stato lanciato un programma denominato “Crea vita”, con sei tipi di sostegno, tra i quali l’introduzione di standard e certificati, partecipazione a fiere, sostegno nel miglioramento della produzione.