Mi manda RaiTre. Un’altra occasione mancata per parlare seriamente di miele

Volentieri pubblichiamo un comunicato congiunto di Associazione Ambasciatori dei Mieli, iscritte e iscritti all’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, apicoltori aderenti Unaapi (Unione Nazionale Apicoltori) e Aapi (Associazione Apicoltori Professionisti Italiani), soci Conapi, a commento della trasmissione “mi manda rai 3” andata in onda il 18 ottobre scorso, augurandoci che possa essere di stimolo, affinché siano date ai consumatori le informazioni corrette e nelle modalità più opportune.

Durante la puntata di “Mi manda Raitre” del 18/10/2017 è stato affrontato in studio il tema del miele, in particolare: produzione in calo, mercato nazionale e internazionale, contraffazioni.
Ospiti sul tema, Angela Gallorini apicoltrice, Francesco Panella portavoce dell’Unione Nazionale Apicoltori e Luciano Atzori, segretario nazionale dell’ordine dei biologi.
Ancora una volta siamo testimoni di come i tempi televisivi non consentano di trattare a sufficienza un tema che meriterebbe invece approfondimenti.

Panella ha potuto solo accennare ai temi che stanno a cuore al settore, il mercato italiano ed europeo inondati da miele asiatico, in particolare cinese; l’enorme fenomeno di contraffazione e dare un ottimo consiglio per i consumatori, leggere l’etichetta: incrociare la trasparenza sull’origine di provenienza con il prezzo del miele. Temi importanti sopraffatti dalla superficialità delle domande del conduttore all’apicoltrice presente sulle più banali curiosità, senza dare modo all’intervistata di esprimere la reale difficoltà in cui versa il settore a causa del clima impazzito e delle minacce portate da un’agricoltura che ha perso di vista il rapporto con l’ambiente ed è diventata solo business.

Lo spezzone si conclude con alcuni consigli alle “massaie” – così definite – per riconoscere il miele: il dottor Atzori afferma con piglio sicuro che il miele venga “tagliato” con acqua, ignorando evidentemente il processo di fermentazione, presenta poi alcuni “metodi” per riconoscere il miele “naturale” o “artigianale”, tra cui provare ad accendere una candela dopo aver imbevuto lo stoppino di miele, sarebbe questa una prova provata di qualità. La parte di trasmissione dedicata al miele termina senza che i due apicoltori presenti, Gallorini e Panella, possano ribattere ai presunti metodi scientifici e con il lancio senza possibili commenti di un titolo di repubblica sul miele contenente pesticidi che sa più di terrorismo che di reale informazione.

Come Associazione Ambasciatori dei Mieli, iscritte e iscritti all’Albo Nazionale degli Esperti in Analisi Sensoriale del Miele, apicoltori aderenti Unaapi (Unione Nazionale Apicoltori) e Aapi (Associazione Apicoltori Professionisti Italiani), soci Conapi (Consorzio Nazionale Apicoltori) lamentiamo la superficialità e la non scientificità con cui si è trattato l’argomento e auspichiamo che in futuro si interpelli e si dia più spazio a chi delle api, del miele, dell’analisi organolettica e della tecnologia produttiva ha fatto una passione e un mestiere.

conapi.it