Veneto. Apicoltura, c’è la legge regionale. Basta fitofarmaci

“Quella sull’apicoltura è una legge attesa e necessaria, che ci auguriamo possa contribuire al miglioramento delle politiche a sostegno del settore, in modo da superare il problema della continua riduzione del numero degli alveari e delle opportunità di fatturato per professionisti e imprenditori”. Così Cristina Guarda consigliere regionale di minoranza per la lista Amp,  correlatrice del progetto di legge 276, commentano l’approvazione del provvedimento avvenuta  in Regione Veneto.

Guarda, assieme ai colleghi del Partito Democratico Andrea Zanoni e Graziano Azzalin, ricorda anche che, a mettere a dura prova il settore, sia stata soprattutto “l’assenza di divieti nell’uso dei fitosanitari, dannosi per le api su colture o erbe spontanee in fioritura, in agricoltura o nella gestione del verde pubblico e privato”. Bene, dunque, il divieto che è stato adesso introdotto…

“L’introduzione del divieto di trattamento con fitofarmaci tossici, articolo nove comma quattro, – spiegano infatti gli esponenti del centrosinistra a Palazzo Ferro Fini – è una scelta coraggiosa che la giunta decide di fare e che condividiamo in pieno. Resta da verificare se lo stesso coraggio verrà dimostrato in fase di bilancio, quando dovranno rispondere della riduzione del 40% delle risorse stanziate nel 2018 per l’apicoltura. Ma su questo ritorneremo con emendamenti ad hoc in bilancio: non si sa mai che si decida di puntare sull’apicoltura a singhiozzo”.

“Inoltre – concludono –  un’altra bella notizia è quanto previsto dall’articolo uno, comma uno, con cui viene promosso l’inserimento di specie vegetali di interesse apistico nei programmi di rimboschimento e difesa suolo. Una scelta innovativa che fa del Veneto una regione all’avanguardia e un ottimo segnale per un ambiente più salubre”.

Apicoltura, c’è la legge regionale. Basta fitofarmaci