di Maria Latronico –
«È un progetto importante, oltre che interessante – ha detto l’ assessore regionale, Sebastiano Leo – che coinvolge tutte le nostre sfere sensoriali. I bambini hanno potuto comprendere quanto è buono il miele, conoscere il ruolo delle api e come lavorano per raggiungere insieme un obiettivo e questo è assolutamente importante. Sono convinto – continua – che la scuola debba essere una palestra di vita, educando le nuove generazioni anche attraverso la partecipazione a questi laboratori, in cui i nostri bambini si arricchiscono sempre più«.
Educare è una delle prime missioni del centro Posidonia perché «bambini consapevoli e coscienti del proprio mondo possono diventare cittadini migliori di quelli che siamo noi oggi» hanno spiegato i rappresentanti del Cea.
«Tre anni fa è partita con Cea questa sfida che si è arricchita ogni anno – ha chiosato Pantaleo Piccinno, presidente Coldiretti Lecce – e abbiamo avuto riscontri positivissimi. Anche questo “gioco” dalla straordinaria valenza, può diventare occasione di lavoro. Tante famiglie travolte dalla crisi, si sono rimboccate le maniche e hanno costruito imprese su questa attività. Teniamo presente che metà del miele consumato nel nostro paese non è di provenienza italiana. C’è, quindi, uno spazio enorme per aumentare la produzione, per rendere produttive le attività e soprattutto per mangiare un buon prodotto. Bisogna guardare sempre l’etichetta – conclude – per conoscere l’ambiente in cui è stato prodotto».
Anche per il direttore di Coldiretti Lecce, Giuseppe Brillante, l’iniziativa è lodevole e riceverà sempre il giusto sostegno «per far avvicinare il mondo della scuola al buon cibo e alle produzioni del nostro territorio, sostenendo gli imprenditori agricoli a beneficio anche della società».
Per Luigi Derniolo, Presidente di Confartigianato Lecce, le api sono un valido esempio per comprendere l’importanza della produzione.
«È importante avere una sensibilità sulla qualità del prodotto – spiega Derniolo – e questo possiamo farlo a braccetto con Coldiretti. La collaborazione, per quanto riguarda il settore enogastronomico, deve essere legata a produrre e ad avere obiettivi sulla diversificazione dello stesso prodotto che non è solo il miele, ma anche le farine, l’olio e i vini.
Le api – continua – altro non sono che artigiani uniti che producono insieme, per raggiungere lo stesso obiettivo finale: avere un prodotto di alta qualità.
La collaborazione con Coldiretti e le associazioni è basilare affinché il nostro prodotto possa essere unico. La nostra non è una produzione industriale ma è di qualità. È importante avere coscienza di essere piccoli e delle difficoltà con i contatti nel resto del mondo. Nonostante gli ostacoli, abbiamo però, una grande professionalità e tanta voglia di crescere, oltre ad avere un territorio da tutelare. Possiamo diversificarci all’interno del mondo economico, puntando sulle nostre eccellenze. È necessario “aggredire” i mercati di nicchia che a noi interessano, per far sì che la nostra piccola produzione possa avere il valore che le spetta.
La nostra più grande pecca – conclude Luigi Derniolo – è non riuscire, ancora, ad imporci sul mercato ed a farci rispettare ma possiamo iniziare grazie alla squadra che si può formare e grazie al lavoro quotidiano che si fa sulla formazione dei ragazzi che devono imparare a conoscere ciò che mangiano».
Agli agrumi, al ciliegio, al coriandolo, all’eucalipto o al timo: sono tanti i tipi di miele prodotti in Puglia grazie ai 19 mila alveari dei circa 400 apicoltori.
Numeri di un mercato esclusivamente regionale, forniti dall’Osservatorio Economico di Confartigianato Lecce, diretto da Davide Stasi.
Tutti i dettagli dell’evento sulla pagina Facebook Cea – Centro di educazione ambientale Posidonia – Ugento.
Un giorno con la Regina, alla scoperta dell’apicoltura salentina di qualità