All’Assemblea generale delle Nazioni unite 115 Paesi hanno approvato la proposta di Lubiana per tutelare gli insetti messi in pericolo dall’inquinamento.
Inquinamento, pesticidi e parassiti stanno mettendo a rischio le api in tutto il mondo. Ma i piccoli insetti hanno da mercoledì un alleato a sorpresa. È la Slovenia, che ha vinto una lunga e sentita battaglia per sensibilizzare il mondo intero sull’importanza delle api, non solo per la produzione di miele, ma soprattutto come impollinatrici.
Vittoria che si è concretizzata con il voto dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, dove 115 Paesi hanno recepito la proposta di Lubiana, nata da un’idea dell’Associazione degli apicoltori sloveni, di dichiarare il 20 maggio «Giornata internazionale delle api». Paesi – tra cui vi è la Cina, gli Usa, la Russia e tutti gli Stati membri dell’Ue – che si sono così impegnati a «osservare» il giorno dedicato alle api «attraverso educazione e attività pensate per aumentare la sensibilizzazione sull’importanza delle api e di altri impollinatori, sulle minacce che incombono e sul loro contributo a uno sviluppo sostenibile», ha specificato l’agenzia di stampa slovena, Sta.
Venti maggio, è stato precisato, che è stato scelto sia perché in quel periodo dell’anno maggiore è l’attività delle api nell’emisfero boreale, sia perché è la data di nascita del pioniere dell’apicoltura nell’impero austro-ungarico, lo sloveno Anton Jansa (1734-1773). Per Lubiana «la dichiarazione sulla Giornata delle api è primariamente un obbligo», ha commentato il ministro sloveno dell’Agricoltura, Dejan Zidan, «vogliamo fare di più per la protezione delle api e altri impollinatori» e per la difesa «della biodiversità», ma anche per la lotta «alla fame» nel mondo, dove un terzo del cibo prodotto a livello globale dipende appunto dal lavoro d’impollinazione delle api. In Slovenia sarà anche aperta un’Accademia internazionale d’apicoltura.