Basilicata. Braia “Oltre 55mila euro per programma apistico 2017/18”

“Prosegue il lavoro in corso da due anni per il rilancio dell’oramai pluripremiato miele di Basilicata. Per andare incontro alle esigenze manifestate dagli addetti al comparto e al fine di potenziare le azioni rivolte alla salvaguardia e al ripopolamento del patrimonio apistico regionale, sono stati definiti il piano annuale di attuazione 2017/2018 e le misure finanziabili per la concessione dei contributi, come da risorse assegnate dal Mipaaf alla Regione Basilicata”. Lo comunica l’assessore alle Politiche Agricole e Forestali della Regione Basilicata, Luca Braia. La giunta regionale ha approvato il Programma Apistico per il periodo 2017/2018 per un ammontare di 55.767,09 euro di contributi,  che sarà pubblicato sul prossimo Bur.

“Risorse purtroppo, va detto – prosegue Braia – inferiori a quelle disponibili negli anni precedenti, nonostante l’appello accorato che abbiamo rivolto a tutti gli attori, durante le giornate del miele lucano a Ripacandida del novembre scorso, a partecipare al censimento che consente, annualmente, alla Regione Basilicata di fornire al Mipaaf i numeri del comparto e di ottenere i relativi trasferimenti nazionali previsti dal piano apistico con un vantaggio economico per l’intera collettività. Sono circa 600 gli apicoltori nella nostra regione, per oltre 20mila alveari e una produzione media di 30 kg a famiglia con un valore della produzione che supererebbe i 3 milioni di euro anno, di cui il 9% per il miele biologico”.

“Ben 18 varietà di miele sulle 54 italiane sono prodotte in Basilicata, di cui ben 6 rare, a testimoniare la ricchezza della biodiversità e un grande indicatore di qualità ambientale. La stagione 2017, seppure nel calo nazionale di produzione, ha visto comunque, per l’Osservatorio miele nazionale che ha premiato ben 12 mieli lucani nel 2017, una buona stima produttiva per la Basilicata per il miele di agrumi (25-30 kg/alveare) e per il miele di sulla (circa 30 kg/alveare) e millefiori estivo mentre è in calo, purtroppo, anche nel nostro territorio la produzione di miele di acacia e castagno a causa della siccità”.

“La costituzione del consorzio di tutela che prenderà in carico il processo di riconoscimento dell’IGP del miele lucano, è stata già avviata e seguita dal Dipartimento Agricoltura, al fine di tutelare il prodotto da un punto di vista dell’identità, e di promuoverlo e comunicarlo portando in Italia e nel mondo le caratteristiche peculiari del miele di Basilicata. Le azioni per la prossima annualità sono dirette al miglioramento della produzione e commercializzazione dei prodotti dell’apicoltura lucana. Prevedono, innanzitutto, l’assistenza tecnica agli apicoltori ed alle organizzazioni di apicoltori (Organizzazioni di produttori del settore apistico, Associazioni di apicoltori, Federazioni, Società, Cooperative, e consorzi di tutela del settore apistico), e interessano nuovi ed innovativi metodi di allevamento delle api e di prevenzione e lotta alle patologie dell’alveare. Per beneficiare di questi contributi – spiega l’assessore – , almeno un terzo del totale delle aziende apistiche coinvolte nel programma deve essere rappresentato da apicoltori giovani, di età inferiore a 40 anni e/o da apicoltori con consistenza di alveari inferiore a 30”.

“Un’altra misura – conclude Braia – riguarda le attrezzature per la conduzione dell’apiario, volta a finanziarne l’acquisto. Importante, infine, l’azione prevista per la lotta contro gli aggressori e le malattie dell’alveare, in particolare contro la varrorasi e le misure di sostegno ai laboratori di analisi dei prodotti dell’apicoltura al fine di aiutare gli apicoltori a commercializzare e valorizzare i loro prodotti, prendendo in carico le spese per analisi sul miele, e così costantemente monitorare le caratteristiche igienico sanitarie del prodotto immesso sul mercato”.

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