Apicoltura: le potenzialità economiche del veleno d’api

di Monica Ranieri –

Gli apicoltori da Svrljig, il paese che ha il più alto numero di alveari in Serbia, hanno iniziato a raccogliere il prodotto delle api più costoso, il veleno d’api, che viene utilizzato per il trattamento di numerose malattie, e il cui prezzo di mercato può arrivare fino a $ 70.000 per chilogrammo.
Il Professore di biologia, Momcilo Bogdanovic, spiega come viene raccolto il veleno: “Viene installata una piastra su un alveare e poi collegata ad un dispositivo che genera energia elettrica di certa frequenza che, a sua volta, irrita le api al punto che cominciano a pungere la piastra, rilasciando il veleno. I cristalli di veleno vengono quindi conservato in un vaso ad una temperatura tra i -80 e i +115 gradi Celsius”.

La raccolta del veleno non danneggia in alcun modo le api, aggiunge Bogdanovic. “Un’ape produce circa 0,3 milligrammi di veleno e 0,1 mg viene rilasciato in una puntura. Quando un’ape punge un essere umano, perde il suo pungiglione e muore. Tuttavia, quando punge la piastra di cui sopra, rilascia solo il veleno, ma non perde il pungiglione”, aggiunge Bogdanovic.

Il veleno d’api possiede importanti proprietà medicinali ed è considerato come un rimedio per l’artrite reumatoide, dolore neuropatico (nevralgia), la sclerosi multipla (SM), riduzione della reazione alle punture delle api per le persone che sono allergiche (desensibilizzazione) a loro (immunoterapia), tendiniti e condizioni muscolari come fibromiosite e entesite.

“La stagione di raccolta del veleno dura solo tre mesi, da aprile ai primi di agosto. Per raccogliere un grammo di veleno, abbiamo bisogno che almeno 90.000 api pungano la piastra. Quindi 130 alveari possono produrre circa 150 grammi di veleno”, spiega Bogdanovic.

La Presidente dell’Associazione Apicoltura di Svrljig, Toplica Djordjevic, ritiene che la raccolta di veleno d’api possa essere un business molto redditizio, perché 100 grammi possono essere venduti fino a $ 7.000.

(Srbija Danas, 14.01.2018)

Apicoltura: le potenzialità economiche del veleno d’api