Dimostrato per la prima volta che gli elefanti asiatici sono spaventati dalle api da miele, proprio come quelli africani.
È ormai noto che i giganteschi elefanti africani evitano le api e fuggono anche davanti alla registrazione del ronzio registrato di un alveare, ma per la prima volta uno studio appena pubblicato su Current Biology dimostra che anche gli elefanti asiatici temono le api, reagendo allo stesso modo al ronzio.
Lo studio “Wild Sri Lankan elephants retreat from the sound of disturbed Asian honey bees”, condotto da un team internazionale di ricercatori guidato da Lucy King, del dipartimento di zoologia dell’Università di Oxford e a capo dell’Human-Elephant Co-Existence Program di Save the Elephants, ha dimostrato che gli elefanti asiatici hanno risposto con allarme alle registrazione dei rumori prodotti da un alveare e che si sono allontanati molto di più, emettendo più barriti di allarme, rispetto ad altri branchi di elefanti selvatici.
La King e gli esperti di elefanti della Cornell University, di Save the Elephants, Trunks and Leaves, Disney’s Animal Kingdom e University of Peradeniya che hanno lavorato con lei a questo studio, sperano che «Gli alveari usati con successo come deterrenti per allontanare gli elefanti africani dai terreni agricoli, possano essere applicati per prevenire le razzie di raccolti fatte dalle popolazioni di elefanti asiatici».
La King sottolinea che «”L’Asia ha ancora livelli più elevati di conflitto tra elefanti e umani rispetto all’Africa e gli elefanti asiatici sono circa 10 volte più a rischio degli elefanti africani. Se potessimo aiutare a mettere in pratica i risultati di questa ricerca per sviluppare efficaci sistemi deterrenti per realizzare recinti alveari basati sulla comunità rurali agricole che convivono con elefanti, potremmo avere un impatto significativo sulla sopravvivenza delle specie degli elefanti asiatici».
Lo studio è stato realizzato nel Parco nazionale di Udawalawe dello Sri Lanka, che ha una popolazione di elefanti eccezionalmente grande. Shermin de Silva, direttore del progetto Udawalawe Elephant Research, spiega che «Udawalawe è un microcosmo per le questioni che affrontano gli elefanti asiatici, perché è praticamente circondato dall’agricoltura e dagli insediamenti. Questo studio fa un primo passo nell’offrire un nuovo modo di affrontare i conflitti che ne risultano».
In collaborazione con la Sri Lankan Wildlife Conservation Society e l’università australiana di Newcastle, si sta attualmente testando anche una rete di 10 progetti di recinzione con alveari, per vedere se è possibile ridurre il conflitto tra gli elefanti e gli uomini nelle aree rurali dello Sri Lanka centrale. La King aggiunge: «Lì abbiamo una meravigliosa comunità di agricoltori disponibili che ci stanno aiutando a capire se le recinzioni con gli alveari potrebbero funzionare per ridurre il conflitto in questa zona altamente conflittuale tra esseri umani ed elefanti. Benché le recinzioni con alveari non possono fermare completamente i raid degli elefanti nelle coltivazioni, le api mellifere forniscono altri benefici alle fattorie sotto forma di servizi di impollinazione e un reddito sostenibile da miele e dai prodotti a base di cera».
L’iniziativa sta già producendo miele dagli alveari anti-elefanti e sono stati organizzati quattro laboratori di apicoltura per potenziare le conoscenze sull’apicoltura e le capacità di lavorazione del miele. Ulteriori collaborazioni per realizzare di recinti di alveari asiatici sono in corso grazie alla collaborazione di altri scienziati in Thailandia, India e Nepal.