Acli Terra della Regione Lazio, afferma il presidente Nicola Tavoletta, prende spunto dall’approvazione del rapporto della Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo, che chiede centralità per l’apicoltura nel futuro della politica agricola comune, per sostenere nei confronti dei parlamentari europei laziali l’attenzione per questo settore anche nei finanziamenti e per la promozione. Una delle maggiori sfide è quella di limitare la diffusione di miele falso cinese e contrastare la diffusione dei parassiti.
Acli Terra chiede più contributi per apicoltori, dal momento che la popolazione di api è aumentata notevolmente tra 2004 e il 2016, e la promozione del miele nelle scuole.
Il report dell’eurodeputato Norbert Erdös (ungherese, popolare) mostra come il settore dell’apicoltura sia una parte integrante dell’agricoltura europea, con più di 500mila cittadini europei impegnati in questo ambito. Inoltre, l’84% delle specie di piante e il 76% della produzione alimentare europea dipende dall’impollinazione delle api, tanto che il valore economico così prodotto – stimato 14,2 miliardi di euro all’anno nell’Ue – supera di gran lunga il valore del miele prodotto.
L’importanza delle api nel mantenere l’equilibrio ecologico e la biodiversità è evidente. Nella relazione viene quindi espressa la necessità di avere l’apicoltura e gli apicoltori al centro della Politica agricola comune. La futura politica agricola deve alzare il profilo e finanziare gli apicoltori al di sopra del livello attuale.
Nel rapporto viene sottolineato come ad ora il problema più grande per gli apicoltori sia la diffusione di miele falso nel mercato interno, che è responsabile nel 2016 del dimezzamento del prezzo che il miele aveva nel 2014. Il miele è il terzo prodotto più contraffatto in tutto il mondo, e la contraffazione riguarda quasi tutto il miele importato nell’Ue, e in particolare i prodotti provenienti dalla Cina.
“Secondo le statistiche, la Cina produce 450mila tonnellate di miele ogni anno, una quantità maggiore di tutti i più grandi produttori mondiali messi insieme. Gli esperti ritengono che una tale quantità di miele non possa essere semplicemente il risultato dell’attività di apicoltura. La Commissione ha allora ordinato di fare dei test. Il Joint research centre ha scoperto che il 20% dei campioni presi dai confini esterni all’Ue e nelle sedi degli importatori era falso” si legge nella relazione
“E’ necessario che il supporto agli apicoltori sia rivisto”. Sottolinea Nicola Tavoletta come nonostante la popolazione di api sia aumentata del 47,8% tra il 2004 e il 2016, il budget per i programmi nazionali per l’apicoltura sia aumentato solo del 12%, da 32 a 36 milioni l’anno. “I contributi europei dovrebbero aumentare del 47,8%, che si traduce in 47 milioni l’anno. Questo può essere tranquillamente consentito” si legge nel report.
Il rapporto presentato, approvato dalla Commissione Agricoltura lo scorso martedì 23 gennaio, non è una risoluzione legislativa, afferma il presidente regionale Nicola Tavoletta, al suo interno viene chiesta un’azione da parte della Commissione europea e dagli Stati membri, ma non si tratta di una richiesta vincolante.
Il testo verrà poi esaminato dal Parlamento durante la sessione plenaria di marzo a Bruxelles. Una volta approvato dagli europarlamentari, sarà inviato alla Commissione e al Consiglio.I parlamentari europei laziali potrebbero fare molto perché proprio la Commissione e il Consiglio procedano nella concretezza del sostegno agli apicoltori.
Acli Terra, appello ai parlamentari europei del Lazio: “Più soldi agli apicoltori”