Lo sapevate che l’Italia è l’unico Paese al mondo a offrire un eccezionale assortimento di miele per qualità, quantità e varietà? Purtroppo oggi questo patrimonio è fortemente messo a rischio
Le api, conosciute per la produzione di miele e dei prodotti dell’alveare come polline, propoli e pappa reale, rappresentano un bene comune da salvaguardare. Molti studi e ricerche, svolte dal secondo dopoguerra e diventate ormai patrimonio culturale, hanno dimostrato che le api sono un insetto “simbolico”: enigmatiche e affascinanti creature dalle quali l’uomo ha molto da apprendere e dalle quali dipende gran parte del patrimonio ecologico e alimentare. Le ultime annate per l’apicoltura nazionale verranno ricordate come le peggiori degli ultimi trentacinque anni con un crollo della produzione del miele “made in Italy” di circa il 70% e una perdita annua di alveari per apicoltore che oscilla tra il 25-40%. La sopravvivenza di migliaia di alveari è duramente messa alla prova: andamenti climatici altalenanti, distanti dal regolare avvicendamento stagionale tipico delle nostre latitudini, insieme ad un eccessivo uso di pesticidi in agricoltura, rappresentano ad oggi i maggiori colpevoli della provocata reazione a catena che si sta ripercuotendo nel settore apistico.
Il consumo di miele è sempre in crescita, ma tale situazione ha determinato un rincaro dei prezzi del 15% rispetto al 2016 con l’inevitabile aumento delle importazioni che superano oggi la produzione italiana. In Italia le importazioni di miele hanno raggiunto circa ventiquattro milioni di kg provenienti soprattutto dal mercato europeo con percentuali sempre crescenti. Le conseguenze coinvolgono attività produttive per un giro d’affari di 70 milioni di euro suddivisi tra oltre cinquantamila apicoltori italiani. L’Italia è l’unico Paese al mondo a offrire un assortimento eccezionale di miele per qualità, quantità e varietà monoflora e multiflora, patrimonio oggi fortemente messo a rischio. Le produzioni di miele di acacia e di altre varietà monoflora, che contano una produzione importante nel territorio italiano, sono quelle più colpite. Le molteplici minacce inducono a trovare urgenti soluzioni per la salvaguardia delle api attraverso un necessario cambiamento culturale sia nella gestione agronomica delle imprese agricole, sia nella gestione apistica. E’ importante però l’impegno di tutti verso la salvaguardia degli ecosistemi e la tutela della biodiversità di cui le api svolgono un ruolo da protagonista, così come lo hanno nell’alimentazione umana e animale. Grazie al loro lavoro d’impollinazione consumiamo frutta, verdura ma anche caffè, cacao e produrre foraggi animali. Un mondo senza impollinatori sarebbe un mondo senza diversità alimentare: non potremmo trovare sugli scaffali 237 alimenti su 453 ovvero circa il 52% circa dei prodotti. Senza le api e altri insetti pronubi è impossibile raggiungere l’obiettivo di un mondo senza fame.
L’accentuarsi di problemi relativi alle perturbazioni climatiche, non più così prevedibili e contenute, turbano il fragile equilibrio degli alveari sconvolgendo i suoi meccanismi e impegnando di responsabilità gli apicoltori sulla loro salvaguardia. Questi cambiamenti pregiudicano o accelerano le fioriture e la vitalità dei fiori che non producono abbastanza nettare. Per questo le risorse e le riserve alimentari delle api possono rivelarsi insufficienti, pregiudicando la loro vitalità e l’economia delle imprese apistiche con la drastica diminuzione delle produzioni. I mutamenti climatici insieme allo sviluppo dell’agricoltura intensiva, la diffusione della monocultura e l’uso di fitofarmaci e pesticidi, concorrono alla moria degli alveari e al declino della biodiversità.
Affrontare queste tematiche prima che sia pregiudicata la vita di migliaia di alveari, permette di salvaguardare il patrimonio apistico, ambientale e alimentare italiano. E’ urgente investire maggiori risorse nella ricerca scientifica a protezione del prezioso insetto bio indicatore. La necessità di un maggiore sostegno istituzionale al settore apistico sarà necessario per realizzare nuove azioni e avviare nuove importanti iniziative. Individuare delle strategie comuni a livello europeo consente di conciliare le esigenze del mondo apistico con quelle di ordine ambientale permettendo così la salvaguardia delle api e della diversità alimentare.