La Regione Calabria, si è precisato, è la prima ed unica regione italiana ad aver previsto un intervento del Programma di Sviluppo Rurale a sostegno della produzione apistica.
Si è tenuto il 20 marzo 2018, nella Sala “Oro” della Cittadella Regionale, un incontro per la presentazione di una nuova misura attivata nel PSR Calabria 2014/2020, la Misura 10, Intervento 10.1.9 “Apicoltura per la preservazione della biodiversità”.
Un incontro molto partecipato, al quale erano presenti, oltre al Dirigente Generale del Dipartimento Agricoltura e Risorse Agroalimentari Carmelo Salvino, all’Autorità di Gestione del PSR Calabria Alessandro, Zanfino e al Dirigente di settore Pasquale Celebre, numerose associazioni di apicoltori, rappresentanti delle associazioni di categoria e apicoltori singoli, che hanno tutti espresso il loro apprezzamento per questa nuova e importantissima misura del PSR, che va a supportare e tutelare un settore vitale per l’economia calabrese. La Regione Calabria, si è precisato, è la prima ed unica regione italiana ad aver previsto un intervento del Programma di Sviluppo Rurale a sostegno della produzione apistica e questo importante risultato è frutto di un lungo confronto e braccio di ferro con la Commissione Europea che, alla fine, riconoscendo la bontà degli obiettivi della Regione Calabria, ha deciso, in data 28 febbraio 2018, di concedere una modifica al PSR Calabria 2014/2020.
Decisione di grande rilevanza, considerato che il Dipartimento Agricoltura si è speso in maniera particolare per il settore apistico regionale, che da antichissima tradizione è divenuta una vera e propria professione.
In Calabria, infatti, oggi, l’apicoltura ha raggiunto un elevato grado di specializzazione, si è dotata di tecniche di allevamento moderne, con la realizzazione di grandi produzioni di qualità e varietà (arancio, sulla, eucalipto, castagno, clementine, melata, ecc.) e gli operatori del settore, seppur ancora poco orientati all’associazionismo, si sono specializzati.
Fino ad oggi il sistema apistico regionale era sostenuto da un piano triennale con una dotazione finanziaria pari a 1.353.000,00 Euro per il finanziamento dei seguenti interventi: assistenza tecnica e formazione professionale degli apicoltori; lotta alla varroasi; acquisto attrezzature per l’esercizio del nomadismo; misure di sostegno per il ripopolamento del patrimonio apistico comunitario; collaborazione con gli organismi specializzati nella realizzazione di programmi di ricerca nel settore dell’apicoltura; monitoraggio del mercato; miglioramento della qualità dei prodotti per una loro maggiore valorizzazione sul mercato.
L’intervento sulla misura 10.1.9, “Apicoltura per la preservazione della biodiversità” si aggiunge alle risorse del piano apistico regionale con una dotazione finanziaria di 6 milioni e sostiene gli operatori che aumentano il numero degli apiari presenti nelle aree interessanti per la biodiversità, rispetto all’ordinarietà, con lo scopo principale di migliorare il servizio di impollinazione per azione integrata di insetti pronubi allevati e selvatici, di preservare e migliorare la ricchezza della biodiversità vegetale e, di riflesso, l’habitat per molti altri insetti e animali. L’intervento consiste nel supportare pratiche di apicoltura volte alla tutela della biodiversità, mediante un sostegno economico a copertura dei maggiori costi e minori guadagni, a fronte dell’assunzione di impegni più favorevoli all’ambiente rispetto alle pratiche ordinarie, tra cui principalmente l’attività di nomadismo verso aree particolarmente importanti che, dal punto di vista naturalistico, presentino diversità di specie floricole agrarie e naturali, ma di minore valore nettarifero, perché in genere non interessate da forme di agricoltura più intensiva. Tali aree normalmente vengono escluse dalle normali pratiche apicolturali per via dei maggiori costi di trasporto, dati dalla lontananza fisica dalle zone in cui normalmente risiedono le aziende apistiche e delle minori rese nettarifere. Tuttavia, in tali aree l’apicoltura è un’attività molto importante per il mantenimento della biodiversità e la conservazione della flora e fauna grazie all’importante lavoro d’impollinazione che realizzano le api e grazie al quale viene mantenuta la biodiversità.
I beneficiari dell’intervento sono aziende agricole che praticano l’apicoltura (e producono quindi miele, cera d’api, pappa reale o gelatina reale, polline, propoli, veleno d’api, api e api regine, idromele e aceto di miele) in Calabria, singole o associate.
Il sostegno è costituito da un premio di 22 Euro ad alveare, erogato annualmente, per una durata di 5 anni.
“La nuova misura del PSR Calabria relativa all’apicoltura per la preservazione della biodiversità- ha affermato il Consigliere regionale con delega all’Agricoltura Mauro D’Acri – è un risultato importantissimo per la Regione Calabria e per un settore prezioso ed in crescita sul quale bisogna investire maggiormente. Siamo riusciti a far accogliere le nostre istanze alla Commissione Europea e a portare a casa risorse notevoli che daranno linfa vitale al comparto apistico. Voglio sottolineare – ha concluso D’Acri – che in Europa solo altre cinque regioni hanno attivato un intervento a tutela del settore apistico: Catalogna, La Rioja, Andalusia, Aragona in Spagna, e Corsica in Francia”.