L’azienda agricola Assunta Iannelli, che opera sul territorio di Lucera, ha produtto il miglior miele millefiori biologico d’Italia per l’anno 2017.
Lo ha stabilito la giuria internazionale di BiolMiel che la ha assegnato ben tre premi, due medaglie d’oro e una d’argento, superando una durissima selezione.
La commissione ne ha valutato l’aspetto visivo, il profumo, il gusto, la consistenza e l’eventuale contaminazione. La cerimonia di consegna dei premi si è tenuta a Ostuni dove la signora Assunta, accompagnata dal figlio Vincenzo Pavoneapicoltore professionale, ha ricevuto i prestigiosi riconoscimenti.
I mieli premiati sono stati prodotti tra il Gargano e i Monti Dauni: a Rodi, a San Nicandro e a Volturara. Tre diverse zone della Capitanata che ancora riescono a offrire una straordinaria biodiversità indispensabile alla vita delle api e di altri pronubi sempre più a rischio. L’utilizzo di fitofarmaci e l’andamento climatico, infatti, sono la prima causa dell’alta mortalità delle api e della sempre più scarsa produzione di miele. Negli ultimi due anni il calo registrato è stato del 70%.
BioMiel è tra i premi internazionali più importanti, e l’unico concorso riservato ai migliori mieli biologici. Nato a Bari, nel 2008, dalla collaborazione del Consorzio Italiano per il Biologico e il CREA-AA di Bologna, ha l’obiettivo di valorizzare la produzione dei mieli biologici, il lavoro dei piccoli apicoltori e il sostegno alla biodiversità e la gestione aziendale ispirata alla responsabilità sociale. Per l’edizione 2017 sono stati oltre duecento i mieli in concorso, molti provenienti anche da Grecia, Slovenia, Croazia, Germania, Spagna.
“Per noi è una grande soddisfazione – ha commentato Vincenzo Pavone – perché facciamo questo lavoro da diversi anni con grande consapevolezza e amore per il mondo delle api, cui va il merito di questi premi. Conosciamo la qualità del nostro prodotto molto apprezzato dai clienti, ma sinceramente non ci aspettavamo un riconoscimento così importante. Il nostro è miele italiano garantito da una filiera certificata e controllata. Sugli scaffali dei supermercati tre confezioni su quattro arrivano dall’estero e spesso sono ‘tagliati’”, ha aggiunto assieme alla moglie Daniela, ricercatrice e tecnologa alimentare.
“Essere apicoltori è soprattutto uno stile di vita improntato alla sostenibilità e al rispetto dell’ambiente. E l’apicoltura biologica è soprattutto etica”.