Questa intelligenza artificiale salverà la vita delle api

di Christopher Gabbert –

Rendere il mondo un po’ migliore con l’Intelligenza Artificiale? Si deve iniziare dalle piccole cose. Ad esempio dal salvare le api da una pericolosa specie di acaro.

Sono molti i fattori che mettono in pericolo la vita delle api. Uno di questi è il cosiddetto acaro Varroa, che ora si trova in tutti i continenti ad eccezione dell’Australia. Si sviluppa e si riproduce nella covata dell’alveare ed è considerata la più devastante piaga per le api di tutto il mondo. Gli acari indeboliscono le larve delle api, quindi rendono la covata indebolita, possono trasmettere virus dannosi e mettere in pericolo intere colonie.

Tuttavia l’acaro Varroa è lungo solo 1,1 millimetri e largo 1,6 millimetri, può essere riconosciuto dall’apicoltore solo attraverso un’osservazione dettagliata dell’alveare. Tale lavoro è molto dispendioso in termini di tempo, laborioso e ripetitivo. Quale migliore uso dell’intelligenza artificiale?

L’AI salva la vita delle api anche attraverso gli smartphone
L’apicoltore Alain Bugnon ha pensato lo stesso e si è unito al Laboratorio di elaborazione del segnale numero 5 del Politecnico federale di Losanna (Svizzera). Hanno sviluppato un’intelligenza artificiale in grado di riconoscere e analizzare le immagini per scovare le possibili infezioni.

In futuro l’apicoltore dovrà solo caricare la foto di uno dei nidi d’api sul sito web dell’università, che sarà poi analizzato dall’AI. È già in fase di progettazione un’applicazione per smartphone che potrebbe semplificare e velocizzare ulteriormente l’intero processo.

Secondo i ricercatori, il tasso di rilevamento è corretto al 90%. Ciò significa che l’intelligenza artificiale è allo stesso livello degli apicoltori nel rilevare l’infestazione ma ciò viene fatto solamente in pochi secondi. Inoltre, i dati raccolti sull’infestazione vengono assegnati ai singoli alveari mediante un codice QR, memorizzati e valutati. Questo potrebbe aiutare a trovare colonie di api resistenti all’acaro.

Gli studi sono ancora in corso ma, su questa pagina Facebook, è possibile tenere d’occhio il progetto e informarsi su quando l’applicazione sarà disponibile.

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