Un progetto di legge a sostegno del settore apistico, “Tuteliamo il patrimonio genetico della nostra ape”

Entra nel dettaglio il consigliere leghista e componente della commissione politiche economiche Massimiliano Pompignoli.

Via libera dalla commissione Politiche economiche, con il voto favorevole anche della Lega, al progetto di legge che regolerà lo sviluppo, l’esercizio e la tutela dell’apicoltura e, più in generale, la salute delle api e degli insetti impollinatori in Emilia-Romagna. “Quella approvata in settimana, è una proposta di legge innovativa, frutto di un percorso condiviso con le associazioni e i rappresentanti di categoria, che mette al centro dell’ordinamento regionale l’allevamento e la tutela delle api”, esordisce il consigliere leghista e componente della commissione politiche economiche Massimiliano Pompignoli.

“Il testo – aggiunge – nasce dall’urgenza di adeguare la normativa vigente alle nuove esigenze dell’apicoltura regionale e si pone l’obiettivo di affrontare, disciplinandolo, l’aspetto economico-produttivo del settore apistico e quello della sostenibilità ambientale, con un occhio di riguardo alla salvaguardia della biodiversità della specie”. Fra le finalità del progetto di legge, Pompignoli ricorda “la promozione dell’apicoltura e l’importanza di trasmettere questo mestiere alle nuove generazioni; la protezione delle popolazioni di insetti locali, l’adozione di misure di difesa igienico-sanitarie e di contrasto al fenomeno dello spopolamento degli alveari che rischiano di compromettere il delicato equilibrio dei nostri habitat naturali”.

Ad esprime soddisfazione per il provvedimento regionale è anche uno dei consiglieri del consiglio d’amministrazione dell’Associazione Forlivese Apicoltori, Alessandro Rivalta: “Condivido con Pompignoli l’entusiasmo e la soddisfazione per questo disegno di legge. Si tratta, a nostro avviso, di un provvedimento lungimirante che va nella giusta direzione per la salvaguardia dell’apicoltura e che per la prima volta si pone come obiettivo quello di tutelare il patrimonio genetico della nostra ape consentendo a ogni singolo allevatore (anche al più piccolo) di poter selezionare in completa autonomia le proprie regine”.

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