A cura di
Marco Pietropaoli (1)
Paolo Corbo (2)
Fulvio Ponzuoli (3)
Duccio Pradella (4)
Paola Bidin (5)
Giovanni Formato (1)
1 Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Lazio e della Toscana “Mariano Aleandri”
2 apicoltore
3 presidente dell’Associazione Culturale “La Piazzoletta” di Semproniano (GR)
4 Apicoltore Professionista, presidente dell’ARPAT Associazione Regionale Produttori Apistici Toscani
5 Apicoltrice Professionista, consigliere ARPAT- CONAPI – UNAAPI
In Italia, la viticoltura e l’olivicoltura sono tra le principali coltivazioni presenti. La loro gestione compatibile ed integrata nel rispetto dell’allevamento apistico è stata l’argomento discusso durante il convegno “Olivicoltura e Apicoltura Sostenibili per l’Apicoltura” tenutosi in data 11 Marzo 2017 a Saturnia (GR). I relatori intervenuti, provenienti da diversi settori, sono stati: Giovanni Guido (Unaapi/CRT), Claudio Porrini (Università Bologna), Maurizio Iori (Università La Sapienza), Francesco Rossi (Agronomo), Michele Valleri (ARPAT), Edoardo Passalacqua (Agronomo), Valter Bellucci e Pietro Massimiliano Bianco (ISPRA), Claudia Focardi e Giovanni Formato (IZSLT). L’evento, nato su impulso del comitato organizzatore, aveva l’intento di sensibilizzare l’opinione pubblica e gli operatori dei vari comparti agricoli sull’uso dei pesticidi che, se adoperati in maniera non appropriata, possono causare danni notevoli all’ambiente, incluse le api.
Un alveare, ricorda Giovanni Guido (UNAAPI), durante la stagione produttiva è mediamente composto da 20.000 api bottinatrici che visitano giornalmente 14 milioni di fiori. Per questo motivo le api, grazie all’attività di prelievo dall’ambiente circostante di polline, nettare, acqua e propoli sono considerate, insieme ai loro prodotti, un ottimo indicatore che permette di rilevare i contaminanti ambientali. Le contaminazioni da pesticidi interessano direttamente le api portandole a morte o comportando accumuli nei prodotti dell’alveare (polline, miele, pappa reale, propoli, cera). Claudia Forcardi (IZSLT) ha presentato i risultati delle analisi condotte dall’IZSLT tra il 2010 ed il 2012 su campioni di cera dai quali è emersa la presenza di kresoxim metile, cumafos e clorfenvinfos. È fondamentale, come suggerisce Michele Valleri (ARPAT), conoscere il territorio intorno all’apiario, anche con l’impiego di tecnologie oggi a portata di tutti (GIS) al fine di ridurre i rischi di contaminazione. Il fenomeno più grave e subdolo però, sono gli effetti cronici o sinergici, come sottolineato da Claudio Porrini (UNIBO), che più contaminanti possono avere sulla salute delle colonie di api. Inoltre, l’interazione tra i pesticidi e le patologie (es. nosemiasi), le risorse alimentari e l’inquinamento ambientale rende lo scenario molto complesso e spesso a scapito della sopravvivenza delle api. Un recente studio, ricorda infine Porrini, ha dimostrato come gli effetti di un noto principio neonicotinoide in dosi sub-letali, in abbinamento ad una dieta povera di proteine, riporta effetti negativi sulle ghiandole ipofaringee delle api che risultavano poco o per nulla sviluppate. Valter Bellucci (ISPRA) ha descritto l’indicatore del Piano di Azione Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari dal titolo «Mortalità delle api causata dall’uso dei prodotti fitosanitari» (Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana n°172 del 27/07/2015) e, come ricordato da Giovanni Formato (IZSLT), è attiva una procedura per raccogliere informazioni sulle cause di moria e spopolamento degli alveari su scala nazionale. Pietro Massimiliano Bianco (ISPRA) ha esposto un quadro sconcertante sull’impiego dei pesticidi in Italia mediante i rapporti ISPRA sulla presenza di pesticidi nelle acque superficiali e sotterranee. Non sono mancati, però, esempi di come la viticoltura (Francesco Rossi) e l’olivicoltura (Edoardo Passalacqua) possano essere condotte in maniera sostenibile e rispettosa dell’ambiente e delle api mediante l’adozione di tecniche agronomiche e prodotti a basso impatto.
Ad un anno di distanza dal primo evento, vista la grande richiesta pervenuta da diversi portatori di interesse in ambito agricolo ed apistico, sarà nuovamente organizzata una giornata dedicata all’agricoltura sostenibile in cui le api sono parte integrante e funzionale. Durante il convegno che si terrà il 9 marzo 2019 a Saturnia (GR) saranno discussi numerosi casi studio “di successo” in cui la sinergia tra apicoltura e agricoltura ha portato a evidenti vantaggi per i due settori. Gli altri temi del convegno saranno l’impiego delle api come indicatori della qualità ambientale, il servizio di impollinazione e nozioni tecniche su come evitare l’avvelenamento delle api grazie ad una gestione agricola sostenibile. Saranno, inoltre, trattati argomenti come: le novità riguardo i prodotti fitosanitari presenti nella recente Legge Toscana dell’Apicoltura, il progetto di Aspromiele sul biomonitoraggio con le api, l’impiego di tecnologie Internet of Things (strumenti e oggetti connessi ad Internet) in apicoltura a sostegno del settore agricolo, la nuova Politica Agricola Comune (PAC) per il settore apistico ed il tavolo tecnico di intesta apicoltura-agricoltura costituito nel 2017 presso il MIPAAFT.