Danno lavoro a un migrante, legnanesi contadini premiati dall’ONU

Hanno ridato vita a una cascina in disuso per trasformarla in una fattoria sociale che dà lavoro a un giovane migrante. Giovedì 21 marzo, nella sede di Assolombarda Milano, i legnanesi Nicola e Alice saranno premiati dall’Alto Commissariato per i Rifugiati delle Nazioni Unite (UNHCR) per l’ impegno umanitario messo in campo con il loro progetto agricolo e solidale.

Riscoprendo l’antica passione famigliare per l’agricoltura – il nonno di Nicola, chirurgo e direttore sanitario, fu un pioniere dell’apicoltura urbana con una trentina di arnie nel suo giardino di Corso Sempione – nel 2010 il giovane legnanese ha deciso di rilevare una storica cascina tristemente abbandonata nell’Oltrepò Pavese.

L’obiettivo era farla diventare una microfattoria multifunzionale specializzata in apicoltura. Otto anni dopo, grazie al lavoro delle loro  piccole api, Nicola e Alice sono riusciti ad accogliere Mamudu, giovane migrante della Guinea Bissau, fornendogli alloggio e un posto di lavoro stabile.

Il premio «vuole valorizzare l’idea che anche nelle piccole realtà si possa fare tanto per il prossimo». In questo caso poche famiglie di api sono state in grado di donare una grande opportunità a chi più ne aveva bisogno.

Oggi Cascina Sabbione, microfattoria ed apicoltura, è specializzata in un’agricoltura di qualità, volta al recupero di antiche coltivazioni locali, all’allevamento sostenibile di avicoli e soprattutto alla produzione dei tipici mieli lombardi: acacia, tiglio, castagno, erba medica e millefiori.

La fattoria consegna i propri mieli direttamente a domicilio anche a Legnano e dalla prossima primavera saranno disponibili anche verdure ed uova. Il sogno di Nicola e Alice, entrambi impiegati a Milano in ambito informatico, è che la fattoria possa diventare il loro lavoro principale.

Nella foto di copertina Nicola e Alice con la figlia Anita, prima assaggiatrice dei loro prodotti.

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