Porte aperte domenica in Val Pontirone per la presentazione della stazione di fecondazione che difende e promuove un’apicoltura sostenibile e d’impronta locale.
Continua a svilupparsi in Val Pontirone la stazione di fecondazione inaugurata la scorsa estate dal gruppo di lavoro che intende difendere un’apicoltura sostenibile e rivolta agli appassionati che nel tempo libero si dedicano al magico e fondamentale mondo delle api. Nello specifico il progetto vuole promuovere – in un territorio isolato e particolarmente adatto come la zona situata all’inizio della Valle di Blenio – l’allevamento e la fecondazione di api regine con dei fuchi selezionati. Questo per valorizzare le qualità già esistenti nella regione e favorire allo stesso tempo il mantenimento della biodiversità presente. Parallelamente il gruppo di lavoro – attraverso un metodo che permette di individuare il comportamento igienico all’interno di un alveare – si pone l’obiettivo di ottenere a lungo termine una linea di api con maggiore rusticità e una migliore attitudine difensiva contro le malattie, in particolare nei confronti della varroa destructor (l’acaro proveniente dalla Cina che dal 1985 crea ingenti problemi agli alveari). Il progetto vuole insomma dare vita a una qualità di api in grado di ambientarsi in maniera efficace alle nostre latitudini. Per farsi conoscere e promuovere la propria filosofia, il gruppo di lavoro – supportato dalla Sezione Tre Valli della Società ticinese di apicoltura e composto da sette apicoltori provenienti da diverse regioni del cantone – domenica 30 giugno propone agli interessati una giornata di porte aperte in cui sarà presentato il progetto che, dopo le migliorie apportate alle infrastrutture negli ultimi mesi, è ora pronto a entrare nel vivo.
Formazione e monitoraggio
L’impegno del gruppo di lavoro è quello di coinvolgere più apicoltori possibili, andando poi a proporre loro un piano di allevamento e di selezione personale di api regine che valorizzi le qualità degli ecotipi già esistenti sul territorio. Ciò attraverso dei corsi di formazione che sono già stati organizzati dal gruppo di lavoro e che hanno permesso ai partecipanti di imparare le tecniche di allevamento al fine di disporre delle regine per la formazione di nuove famiglie. Ogni apicoltore che utilizzerà la stazione di fecondazione dovrà poi monitorare le ‘proprie’ famiglie per individuare i fattori ereditati ed essere così in grado di garantirne la sopravvivenza.
«Attualmente siamo alla ricerca di sponsor e apicoltori interessati a prendere parte al progetto, definito per il periodo 2018-2020 da uno specifico e dettagliato masterplan – spiega Erminio Chiesa, uno dei promotori della stazione di fecondazione –. Un modello con cui intendiamo proporre un’apicoltura non solo indirizzata al guadagno tramite la produzione di miele, ma al semplice piacere di allevare anche le api regine in maniera naturale, tramite la fecondazione con fuchi locali selezionati che di conseguenza andranno a generare famiglie autoctone più resistenti alle condizioni naturali circostanti. Ogni apicoltore – continua Chiesa – deve essere conscio che l’importazione negli ultimi anni di nuclei provenienti da altre regioni si è spesso rivelata un fallimento». La giornata di domenica si aprirà alle 14.30 con il ritrovo presso il piazzale del cimitero di Malvaglia, dove comincerà la salita con mezzi propri. Coloro che già conoscono la stazione possono recarsi direttamente sul posto, dove alle 15.30 comincerà la presentazione del progetto da parte dei responsabili. Seguirà un momento conviviale presso il Grotto “Morign” a Pontirone. Ulteriori informazioni sono disponibili sul sito www.api3valli.ch.