Il mondo delle api si studia anche grazie al giovane apicoltore di Fabriano

di Claudio Curti –

L’azienda di Luca Bianchi è stata selezionata per l’attuazione di un innovativo progetto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Marche-Umbria. «Mi piace unire tradizione e innovazione».

L’azienda dell’apicoltore di Fabriano Luca Bianchi è stata selezionata per l’attuazione di un innovativo progetto dell’Istituto zooprofilattico sperimentale di Marche-Umbria. «Un grande onore per me, visto che sono stati selezionati quindici apicoltori nella regione Marche, tre per provincia, uno per la zona costiera, uno per quella collinare e un altro per l’area montana e per provincia di Ancona», dichiara il giovane imprenditore fabrianese.

«Attraverso un apparecchio che monitora peso, umidità, intensità sonora dell’alveare, si riescono ad avere quotidianamente tali dati e monitorare l’andamento della famiglia campione dell’apiario». A cosa servono questi dati? «In concomitanza con l’impegno dell’apicoltore a reperire altri dati, a tenere sotto controllo le infestazioni, patologie delle api e quant’altro. Tutti possono far tesoro di tali dati e capire se è il caso di agire con trattamenti, effettuare un raccolto e cose simili. Ecco perché il progetto è oneroso, in quanto richiede una grandissima collaborazione del tutto gratuita per reperire tali dati e farli avere all’istituto», spiega Luca Bianchi.

Il giovane imprenditore fabrianese è stato scelto dall’Istituto zooprofilattico sperimentale di Marche-Umbria anche per la sua particolare dedizione al mondo delle api. Tutto iniziò nel 2014 quando un suo amico iniziò a parlargli delle api e del mondo fantastico che è racchiuso dentro l’alveare. Preso dalla curiosità, prese a informarsi e a conoscere questo mondo. Di lì a poco, arrivarono le prime 2 casette di api. Ora, sono diventate 120. Nel 2016 rilevò l’azienda della nonna e, come si dice in gergo, si mise in gioco e appena due anni dopo l’azienda di Luca Bianchi, ottiene il certificato di Biologico. «Sono in continua crescita, tra varie idee, corsi sull’apicoltura. Purtroppo, in questi ultimi anni, la raccolta del miele è ai minimi storici e l’annata 2018 è stata anomala, in quanto le produzioni sono state molto altalenanti e a macchia di leopardo. Nella nostra zona, però, posso ritenermi soddisfatto per la quantità e la qualità dei prodotti raccolti».

Tanto da aver aumentato la varietà di mieli prodotti, oltre al miele millefiori, acacia e stachys che già venivano prodotti, quest’anno si è raccolto anche il miele di girasole, miele di melata e miele di erba medica. «Mentre il miele di girasole e miele di melata sono conosciuti ed apprezzatissimi per le loro caratteristiche – spiega Bianchi -, il miele di erba medica è molto raro, difficile da produrre e ricercato. Infatti solo in alcune annate particolari e in determinate condizioni si riesce a raccogliere».

L’altro prodotto su cui si è lavorato molto, considerato da molti il cibo del futuro, è il polline. «Un alimento ricco di proteine vegetali, che ha anche azione antibatterica e di regolarizzazione dell’intestino. Tale prodotto è poco conosciuto, ma viene sempre di più apprezzato e utilizzato anche dagli sportivi. Quest’anno, poi, ho avuto l’idea di produrre una linea per le colazioni, utilizzando solo miele e frutta secca. Tale accoppiata è molto apprezzata come gusto e ha caratteristiche interessanti. Questi prodotti vengono raccolti e prodotti con molta cura ma, essendo una attività artigianale, non si hanno quantità infinite».

Un giovane, dunque, che si è messo in gioco e che crede nelle potenzialità della propria terra. «Voglio lavorare seguendo la tradizione – conclude Bianchi -. Per me significa associare a un prodotto antico e storico quale è il miele, le innovazioni e le tecniche tecnologiche, facendo conoscere il prodotto e il mondo dell’apicoltura anche attraverso i social, internet».

Il mondo delle api si studia anche grazie al giovane apicoltore di Fabriano