Ruote, api e formazione: l’integrazione che punta al benessere

In occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato, SOS Villaggi dei Bambini ribadisce il suo impegno verso i migranti e i rifugiati in Italia agendo su due fronti: da una parte l’accoglienza e l’inserimento sociale di Minori Stranieri Non Accompagnati (MSNA) e giovani richiedenti asilo, dall’altra tramite interventi di protezione e integrazione per le famiglie migranti, principalmente nuclei composti da mamme con bambini.

Secondo i dati del Dipartimento per le Libertà civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno, dal 1° gennaio al 31 maggio 2020 in Italia sonno giunti poco più di 5mila migranti, portando il numero totale degli immigrati in accoglienza sul territorio nazionale a 85.730. I MSNA giunti nello stesso lasso di tempo sono 770, per un totale di MSNA di circa 6mila, il 95% dei quali maschi. Moltissimi di questi minorenni hanno dovuto affrontare esperienze molto difficili (violenze interetniche, violenze di genere, guerre, fame, povertà), sia nel Paese d’origine, sia nel percorso che li ha condotti in Italia. Da qui il grande impegno di SOS Villaggi dei Bambini per la realizzazione di progetti focalizzati sul loro benessere psicologico, sul recupero psicofisico e sull’integrazione.

Ma questo non è tutto: all’arrivo in Italia, molti dei ragazzi più grandi (16-17 anni) diventeranno maggiorenni prima che termini la procedura per la determinazione del loro status e si troveranno in una situazione di incertezza, e questo fa sì che molti minorenni abbandonino il sistema di accoglienza. SOS Villaggi dei Bambini lavora sull’insieme dei fattori di rischio a cui i minorenni migranti sono sottoposti, prima, durante e dopo il loro viaggio verso una nuova vita. Solo nel 2019, i programmi dell’Organizzazione hanno raggiunto 163 MSNA e 46 membri di famiglie migranti (28 minorenni e 18 adulti), includendo e sostenendo all’interno di queste attività anche 21 giovani italiani in difficoltà socio-economiche.

In Calabria le attività sono state svolte con la Ciclofficina e l’apicoltura. Nella visione di SOS Villaggi dei Bambini, i MSNA non sono – e non vanno trattati – come mera emergenza, ma come i protagonisti di un percorso di incontro e di crescita anche per gli stessi territori di accoglienza. Tra le numerose progettualità messe in campo, troviamo i vocational training che si sono svolti nel 2019 sul territorio calabrese includevano una serie di attività che hanno superato gli stretti confini dei centri di accoglienza, con l’obiettivo di stabilire un contatto tra i giovani che vivono nei centri e la più ampia comunità di accoglienza. Inclusione e accessibilità: queste le parole chiave che hanno fatto dei vocational training uno strumento rilevante per promuovere opportunità di educazione e apprendimento informale che, in un quadro più ampio e funzionale, hanno incluso anche i giovani della realtà locale con l’obiettivo di un’integrazione concreta e reciproca.

La ciclofficina, un laboratorio pratico per imparare ad assemblare, riparare e mantenere in efficienza le componenti principali della bicicletta, ha avuto una duplice finalità: fare acquisire ai ragazzi una competenza di ciclomeccanica di base, ma anche facilitare la conoscenza reciproca, lo scambio e il confronto tra ragazzi italiani e stranieri. Alla fine del primo percorso di apprendimento, due ragazzi italiani sono diventati volontari dell’Associazione, mentre due minorenni stranieri frequentano ancora regolarmente lo spazio per continuare a costruire biciclette e riparare le proprie. La ciclofficina è diventato quindi un punto di riferimento esterno al centro di accoglienza, dove incontrare altre persone, ragazzi e ragazze che operano all’interno della comunità.

Il corso di apicoltura, invece, ha permesso di acquisire competenze di base nella gestione di un apiario, attraverso un processo di lavoro improntato al rispetto dell’ambiente. Il corso era rivolto a giovani italiani e stranieri di diverse culture, interessati a conoscere questa pratica antica e rafforzare le proprie competenze psico-sociali, quali l’identità, le relazioni tra pari e il riconoscimento e la gestione delle emozioni. Nel 2019 sono stati attivati entrambi i corsi, per un totale di 24 MSNA e 24 giovani calabresi raggiunti.

Come spiega Sara, operatrice di SOS Villaggi dei Bambini, “I ragazzi che incontriamo hanno affrontato un lungo viaggio da soli, portano sulle spalle i propri sogni e desideri, ma anche le aspettative della famiglia. Sembrano adulti, ma sono adolescenti. Desiderano esprimersi, creare relazioni durature, studiare e sognare come ogni adolescente.” Ed è Bouba, 17 anni, beneficiario di uno dei progetti, a spiegare in poche parole il senso di questo impegno: “Ho scoperto il piacere e l’importanza di far parte di un gruppo, ho avuto modo di scoprire cosa piace ai miei compagni d’avventura, quali sono le loro risorse e le loro debolezze. Sono troppo felice!”

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