A fronte delle circa 7 arnie originali si è arrivati a ben 20, per un totale di circa 800 mila api. Mangialardi: «La nostra politica si è fortemente caratterizzata per la sostenibilità e la difesa della biodiversità».
«Se un giorno le api dovessero scomparire, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita». Questa celebre frase attribuita ad Albert Einstein riassume bene l’importanza che questo insetto gioca negli equilibri del pianeta.
Alla luce di ciò, la sensibilità e la lungimiranza verso la tutela ambientale passano attraverso le iniziative locali che le amministrazioni sono capaci di mettere in campo. Un esempio di questa lungimiranza è sicuramente il progetto “Arnie comunali” promosso dall’amministrazione di Senigallia e dall’associazione Sena Nova, in collaborazione con la rassegna scientifica Fosforo, all’interno di Bosco Mio, lo spazio boschivo pubblico collocato al quartiere Saline.
Oggi, all’interno di Bosco Mio, a fronte delle circa 7 arnie originali si è arrivati a ben 20 per un totale di circa 800 mila api, la cui cura è affidata all’apicoltore Ivaldo Perini. Un duplice ruolo quello svolto da questa colonia di api che sono prima di tutto delle vere e proprie sentinelle della salute dell’ambiente e che affiancano a questo compito la produzione di ottimo miele: ad agosto saranno prodotti circa 100 vasetti, che saranno messi a disposizione delle scuole di Senigallia che organizzeranno delle visite educative a Bosco Mio.
A circa un anno dal via di questo interessante progetto, nella mattinata del 31 luglio l’amministrazione ha colto l’occasione per fare il punto della situazione: «Siamo molto contenti di questo progetto – ha riferito il sindaco Maurizio Mangialardi –, in questi dieci anni la nostra politica si è fortemente caratterizzata per la sostenibilità, la difesa della biodiversità ed il risparmio energetico. Ancora una volta Senigallia si dimostra una comunità all’avanguardia, indicando le soluzioni ai problemi, in questo caso quelli riguardanti il pericolo di estinzione delle api, con l’esempio concreto».
«L’apicoltura urbana – aggiunge l’assessore alla Città sostenibile Enzo Monachesi – può promuovere anche la partecipazione attiva dei cittadini alla tutela della biodiversità. Intorno al progetto, inoltre, sarà possibile sviluppare attività creative e didattiche in grado di coinvolgere le scuole e spingere i giovani a conoscere la vita naturale che caratterizza il nostro territorio per una maggiore consapevolezza delle tematiche ambientali».
Presente anche il professor Camillo Nardini, segretario generale di Sena Nova: «L’idea delle arnie comunali è nata un anno fa e si è sviluppata all’interno di un concetto più ampio, che è quello della ‘Apicoltura urbana’. Si tratta di un modo nuovo di vedere il mondo naturale che ci circonda. Non si tratta solo di allevare le api anche in città, ma piuttosto di sostenere lo sviluppo di un vero e proprio movimento culturale, attraverso l’adozione di buone pratiche e stili di vita rispettosi dell’ambiente».
Una risposta concreta quindi dal comune senigalliese al cosiddetto “spopolamento degli alveari”, un fenomeno di cui si parla troppo poco e per il quale intere colonie di api, appartenenti alla specie Apis mellifera, periscono bruscamente.
Questa strage di api mette in pericolo l’intero sistema agroalimentare. Secondo i dati della Fao, 71 delle 100 specie di colture che forniscono il 90% di prodotti alimentari si riproducono grazie a questi insetti. Solo in Europa, quattromila varietà agricole sono legate all’attività delle api; basti pensare che una sola colonia può impollinare fino a 300 milioni di fiori al giorno.