Apicoltura: sfide e prospettive

di Alessio Pisanò –

Proposto dalla Commissione Agricoltura del Pe un aumento di 47 milioni l’anno del bilancio dell’Ue per il sostegno del settore. Chiesti anche interventi per combattere la contraffazione del miele e maggiore tutela della salute delle api.

Un aumento di 47 milioni di euro l’anno del bilancio dell’Unione europeaper i programmi nazionali di apicoltura. E’ la proposta della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che ha approvato una bozza di risoluzione sulle prospettive e le sfide del settore apicolo dell’Ue.
Al centro della risoluzione anche i problemi di salute delle api (risolvibili creando una piattaforma informatica comune per condividere soluzioni) e la contraffazione (da arginare sottoponendo le imprese di confezionamento che trattano miele di importazione ai controlli dell’Ue).

L’Ue sostiene l’apicoltura aumentando il bilancio Ue

“Il finanziamento dell’apicoltura deve essere aumentato nella futura politica agricola”, si legge nella risoluzione presentata dall’europarlamentare ungherese Norbert Erdos. La risoluzione propone che “similmente al reale aumento del patrimonio apistico, aumenti anche il bilancio dell’Ue del 47,8%per i programmi nazionali a favore dell’apicoltura, rispetto al livello del 2004, arrivando così a un importo di 47 milioni di euro all’anno”.

Il Parlamento, inoltre, invita la Commissione a includere un nuovo regime di sostegno diretto per gli apicoltori basato sul numero di colonie nelle sue proposte per la Politica agricola comune dopo il 2020.

Dalle api redditi per mezzo milione di cittadini Ue

Il settore dell’apicoltura assicura un reddito primario o secondario a più di 500mila cittadini dell’Unione europea. Il valore del mercato dell’apicoltura nell’Unione europea è stimato superiore ai 14 miliardi di euro. Inoltre, l’84% delle specie vegetali e il 76% della produzione alimentare dipendono dall’impollinazione ad opera delle api.

“Tramite l’impollinazione delle colture agricole – ricorda l’Europarlamento – le api offrono servizi economici fondamentali, senza i quali l’agricoltura europea, specialmente la produzione vegetale, non esisterebbe in nessuna forma” e l’apicoltura contribuisce sostanzialmente “al mantenimento dell’equilibrio ecologico e alla conservazione della biodiversità” tanto da porre il settore “al centro della Politica agricola comune”.

Problemi di salute delle api: creare una piattaforma informatica comune

Tra i temi più delicati che gravitano attorno all’apicoltura vi è quello della salute delle api. Alcune specie invasive, come la Varroa, il calabrone asiatico e la peste americana, stanno causando seri danni agli apicoltori. Per proteggere le varietà locali e regionali dalla diffusione indesiderata di varietà esotiche la proposta rivolta alla Commissione europea è quella di creare una piattaforma informatica comune per condividere le migliori soluzioni e i farmaci con le parti interessate.

Nel frattempo, l’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) è invitata, sempre attraverso questa risoluzione, a effettuare ricerche su tutte le sostanze e i fattori che mettono in pericolo la salute delle api.

Combattere efficacemente la contraffazione del miele

I produttori di miele di paesi terzi che usano mezzi sleali e gli operatori commerciali dell’Ue che miscelano il miele adulterato e importato con miele europeo di buona qualità debbono conformarsi alla legislazione dell’Unione europea. E’ il messaggio chiaro del Parlamento che invita la Commissione a sviluppare tecniche di analisi nucleare per individuare i casi di contraffazione del miele.

Il Parlamento europeo chiede poi che “le imprese di confezionamento che trattano anche miele di importazione siano sottoposte ai controlli dell’Unione sulla sicurezza alimentare”.
Inoltre, dall’Europarlamento si auspica che la Commissione vieti “al più presto la distribuzione di miele filtrato con resine sintetiche, poiché tale miele non contiene alcuna sostanza di alto valore biologico”. E invita la Commissione ad indagare sul funzionamento delle società che esportano miele dalla Cina.
Viene inoltre appoggiata l’idea degli Stati membri di rendere obbligatoria l’indicazione del luogo di origine del miele sulle confezioni, come già avviene nel caso di alcuni prodotti lattiero-caseari e carni.

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