La Vespa velutina, chiamata anche Calabrone asiatico, è un predatore molto pericoloso.
“Nel 2017 sono stati distrutti 470 nidi di vespa velutina, un migliaio nel 2018. Sicuramente l’anno scorso abbiamo lavorato meglio ed abbiamo trovato più nidi, ma il fenomeno è in forte espansione. Stimiamo una crescita annuale di circa il 30%“. Lo ha dichiarato, l’assessore regionale all’Agricoltura, Stefano Mai, dopo l’inaugurazione del frantoio Sant’Agata, al cui appuntamento era presente anche il governatore della Liguria, Giovanni Toti. Mai ha illustrato il lavoro che la Liguria sta compiendo per arginare il fenomeno delle cosiddette vespe killer, accusate di distruggere l’ecosistema oltre che le altre api, quelle ‘buone’. “Gli ultimi nidi sono stati trovati al confine tra Savona e Cuneo. Gli ultimissimi sono stati trovati nello spezzino ed hanno destato molta preoccupazione. L’insetto ha invece saltato Genova“.
La Vespa velutina, chiamata anche Calabrone asiatico, è un predatore la cui dieta è costituita in gran parte di api che caccia in prossimità dell’alveare. I danni non derivano solo dalle numerose bottinatrici predate ma anche dallo stress recato alla colonia che, sotto una continua predazione, azzera l’attività di volo e la deposizione delle uova, arrivando al collasso. La Vespa velutina è ormai diffusa in Liguria sulla riviera di ponente ed è stata individuata anche in Piemonte nella provincia di Cuneo. Considerata la pericolosità della specie è assolutamente necessario cercare di individuare e distruggere i nidi. Limitare la diffusione di questo insetto può voler significare la salvezza di molti apiari sul suolo toscano e nazionale.