Come distinguere gli insetti più pericolosi
Non è facile convivere con api, calabroni e vespe e nella maggior parte dei casi i loro nidi vengono rimossi con metodi non ortodossi. Si tratta tuttavia di famiglie d’insetti appartenenti al regno degli animali estremamente utili con una funzione in natura.
Le api sono in grado di pungere, ma non sono per niente propense a farlo. E’ importante pensare alle api, predisponendo prati fioriti, cespuglio e arbusti fino a mettere loro a disposizione delle cassette artificiali.
Sono importanti per l’impollinazioni e le diverse specie selvatiche devono essere salvaguardate per la biodiversità.
La famiglia degli Aculeati
Per capire le specie più pericolose è importante imparare a distinguere le famiglie degli insetti.
Le api e i vespidae appartengono all’ordine degli imenotteri che comprende oltre 120.000 specie e si riferisce al tipo di ali membranosi. Sono suddivisi in due sottocategorie. La prima, gli Sinfiti racchiude le specie che hanno un addome unito al torace, senza strozzatura. La seconda categoria chiamata “apocriti”, riguarda le specie che hanno il torace separato dall’addome.
In questo ordine rientrano anche le formiche. Tuttavia, le formiche non sono munite di aculei come le vespi e le api.
Queste infatti, rientrano nella famiglia degli Aculeati ovvero insetti imenotteri muniti di un apparato per pungere. L’aculeo serve per difendersi dagli altri imenotteri.
Alla famiglia degli aculeati appartengono varie specie che vengono spesse confuse tra di loro, alcune innocue altre più pericolose.
- Api
- bombi
- Vespe
- Calabroni
Per quanto riguarda api, bombi e vespe tutte le femmine, cioè api operaie e regine, pungono. I maschi detti fuchi non hanno un apparato per pungere. Agiscono per difesa dell’alveare e in alcuni casi quando sono in cerca di cibo.
Molte specie vivono in colonie con una regina e vengono pertanto definite “eusociali”. Una sola regina si riproduce mentre le altre femmine sono tenute come operaie. Sono verso la fine dell’estate la regina produce maschi e la colonia alleva nuove regine. Nelle Api mellifere solo la regina sopravvive all’inverno. In primavera le giovani regine lasciano i loro nascondigli e creano una nuova colonia.
Le varie specie di Aculeati
Vespe
Ci sono diverse specie che appartengono alla famiglia dei Vespidae, da quello innocue a quelle pericolose.
Vespa comune
A questa famiglia appartengono diverse specie tra le quali la Dolichovespula saxonica e Vespula germanica. Si tratta delle specie più diffuse che formano delle colonie. Costruiscono i nidi nei luoghi asciutti come le soffitte o nei cassonetti. Le vespe adulte si nutrono di carne, come insetti o resti di carne che usano come alimento per nutrire le larve. Sono attratte anche dal dolce, come acqua zuccherata, miele, frutti maturi. I nidi nel periodo estivo si arriva a colonie di 500 individui e nei casi più estremi, arrivano anche a colonie di 10mila esemplari. Le vespe sono utili perché si cibano d’insetti come mosche che danno in pasto alle larve. Ecco perché se il nido non è pericoloso, viene sconsigliato di rimuoverlo.
Le vespe si riconoscono per il loro colore giallo nero e possono essere confuse con i Sirfidi che usa il colore per difesa. Sono pertanto più appariscenti rispetto alle api che a confronto risultano più brune. Hanno un corpo lungo e snello, con una vitina più pronunciata rispetto alle api.
La vespa comune è molto aggressiva, meglio restare a distanza.
Vespa della sabbia
Il nome scientifico è Ammophila sabulosa e si tratta di vespe solitarie. Sono anche note come “vespe scavatrici”. E’ presente da giugno a ottobre vicino ai fiori che crescono su terreni sabbiosi. Misura dai 16 ai 28 millimetri e nidifica sotto terra. Predilige un habita vicino alle rive sabbiose dei fiumi.
Le femmine si nutrono di diversi tipi di mosche, tra cui le mosche del cervo (sono mosche che pungono, simili alle mosche cavalline, sebbene leggermente più piccole) e le mosche comuni. Le vespe della sabbia presentano strisce gialle e i maschi della specie sono innocui.
Vespa cartonaia
E’ una specie che vive in colonie con una o più femmine dominanti. Costruiscono il nido come una sorta di cartone con fibre di legno mescolato a secrezioni di saliva delle femmine.
Lo si trova sugli alberi, le grondaie o all’interno di fessure dei muri. La grandezza del nido non supera i 20 cm. Pungono solo se si sentono minacciate.
Vespa killer delle cicale
Appartiene alla famiglia delle Crabronide e come indica il nome si nutre di cicale del tipo Tibicen. Arrivano a misurare 5 cm. Costruiscono i loro nidi a terra in mezzo ai prati o nelle zone incolte. I maschi difendono l’area intorno al nido.
Vespa Vasaio
Nome scientifico Sceliphron spirifex, imenottero appartenente alla famiglia degli sfecidi (Sphecidae). Tipico dell’Africa settentrionale e dell’Europa meridionale (Diffusa in tutta Italia). Gli adulti si nutrono del nettare dei fiori, per cui hanno un ruolo impollinatore. Le larve si nutrano di carne. Le sue prede sono ragni di varie specie.
Il corpo è caratteristico in quanto ha un addome nero a forma di goccia e lunghe zampe posteriori.
Crea il nido anche in prossimità dell’uomo. Il nido è composto da fango modellato dove viene deposto un singolo uovo.
Solo le femmine possono pungere. Non si tratta di una specie aggressiva anche se viene infastidita. Punge solo nel caso più estremo.
Varietà di Apide
Api mellifere
L’ape mellifera è l’unico Aculeato che crea delle colonie pluriennali e raccoglie il miele come provvista per l‘inverno. Si tratta dell’unico imenottero addomesticato. Produce miele e impollina alberi e i giardini.
Api selvatiche
Bombi
Una specie che vive in colonie estive e che spesso costruisce il nido nelle tane abbandonate dai topi o nelle cassette ma anche tra i ciuffi d’erba. Si tratta di una specie che fa molte scorte. Di carattere pacifico si lasciano osservare anche da molto vicino.
Si adattano anche a basse temperature in quanto riescono a riscaldare il loro copro a “temperatura di funzionamento”.
Come impollinatori di piante commestibili sono perciò altrettanto se non addirittura più utili delle api mellifere.
Ape legnaiola
L’ape legnaiola è facilmente riconoscibile dal colore nero e coperta di peli. E’ di grandi dimensioni spaziando dai 2 ai 3 cm. La Xylocopea violacea è un insetto solitario e tende a fuggire se in pericolo. Anche se ha un pungiglione aculeo, non è uncinato. Per cui il pungiglione aculeo non mette in pericolo la vita in quanto lo estrae dalla vittima.
Il maschio si distingue dalla femmina in quanto ha alla fine delle antenne dei setti arancione. La puntura della legnaiola è meno pericolosa di quella dell’ape in quanto si ciba solo di nettare e polline e il suo veleno è pertanto meno potente.
Il nome deriva dal fatto che per fare il suo nido usa le mandibole per scavare nel legno marcio delle gallerie verticali, lunghe mediamente fino a 30 cm, che suddivide per mezzo di diaframmi in 15 piccole celle dove depone un uovo alla volta.
Il ruolo del maschio è marginale ma utile per impollinare i fiori. Muore dopo aver fecondato una femmina.
Calabrone
Il calabrone o Vespa crabro è la specie di Aculeato più grande. Viene anche soprannominato “l’ammazza asino” o “apacchione”.
E’ una specie aggressiva come le Vespe Germaniche ma non ama pungere. Si tratta di una specie minacciata che dovrebbe essere tutelata.
Il nido non dovrebbe essere distrutto ma trasferito da esperti.
I calabroni vivono in colonie che possono arrivare fino a 1000 esemplari. Hanno dei nidi imponenti. Una specie che vola anche di notte per cui molto utile nella lotta ad insetti “nocivi”.
Vespa velutina
Si tratta del calabrone asiatico, detto anche calabrone dalle zampe gialle, originario del sud-est asiatico. Viene anche detto calabrone killer in quanto la sua puntura potrebbe essere molto pericolosa per l’uomo. Si è diffuso in Italia dal 2012. Vi sono due specie: il calabrone gigante asiatico o Vespa Mandarinia e il calabrone asiatico o Vespa Velutina. Misura 5 cm e arriva a 7,5 cm con l’apertura alare.
La puntura come quella del calabrone è molto dolorosa e il veleno è pericoloso solo se la dose iniettata è molto elevata. E’ letale come il veleno delle api e vespe nelle persone allergiche.
Fatale anche in base alla dose di veleno iniettata o in caso di punture multiple nelle persone non allergiche.
Come comportarsi con api, vespe, calabroni
Essendo alcune specie minacciate e preziose per l’ecosistema è sempre sconsigliato rimuovere il nido, affumicarlo o avvelenare gli animali. In tal caso viene chiesto l’intervento di specialisti che potranno spostare il nido. In alcuni paesi, ad esempio come la Germania è vietato uccidere api, vespe e altri insetti, pena una multa salatissima.
E’ importante ricordare che questi animali popolano il nido solo d’estate. Per questo è possibile intervenire nel periodo invernale per evitare che si riformi la colonia l’estate seguente.
D’inverno è possibile rimuovere il nido o chiudere le fessure dove sono stati fatti gli alveari, in modo da evitare che torni una nuova regina.
Per quanto riguarda i nidi di vespe devono essere chiamati degli specialisti che potranno applicare un veleno biologico biodegradabile in quanto i veleni possono essere nefasti per altri insetti.
Gli imenotteri pungono solo se minacciati. Per questo ci sono alcuni comportamenti da ricordarsi:
- restare calmi, evitando movimenti bruschi
- usare rete contro le zanzare nella cornice della finestra
- Evitare di lasciare del cibo o frutta sui tavoli così come bevande zuccherate
Soluzioni per tenere lontane le vespe con rimedi casalinghi:
• Catturare la prima vespa in un bicchiere o una tazza e lasciarla nel bicchiere rovesciato all’ombra. Liberarla solo alla fine del pasto. In questo meno viene interrotta la “trasmissione delle informazioni” al nido
• Bruciare del caffè macinato che arde lentamente e produce un fumo che dovrebbe tenere lontane le vespe
• I dolci vanno coperti e posizionati lontani dal tavolo.
Come comportarsi se si viene punti
La puntura è dolorosa e solo in caso di persone allergiche si possono verificare delle complicazioni per cui è necessario agire tempestivamente con misure prescritte dal medico.
In alcune zone del corpo la puntura di questi insetti è pericolosa per tutti i soggetti: nell’area della lingua o della cavità orale in quanto il gonfiore può ostacolare la respirazione. Sotto le ascelle e nell’aria della collo.
Le punture più frequenti si verificano sui piedi e le braccia o mani.
Ecco cosa fare:
- Se rimane il pungiglione (per punture di api), rimuoverlo con cautela con la pinzetta
- Aspirare il veleno con un apposito strumento reperibile in farmacia in quanto minimizza le conseguenze
- Premere una cipolla appena tagliata sul punto in cui si è stati punti, per almeno una quindicina di minuti
- Strofinare la puntura con miele o zucchero inumidito
- Strofinare la puntura con una foglia masticata di Plantago lanceolata
- Applicare una pomata contro le punture di insetti
- Raffreddare il punto gonfio come ad esempio usando del ghiaccio
Di norma il gonfiore e il dolore svaniscono dopo 2 o 3 giorni.
SCHEMA RIEPILOGATIVO