Oltre alla crisi climatica e alle attività umane, le api sono minacciate anche dal pericoloso acaro varroa che potrebbe essere sconfitto grazie a un batterio OGM
Le api mellifere sono minacciate dalla crisi climatica, dai pesticidi e dalle attività umane ma anche da un pericoloso acaro responsabile di numerose patologie in questi insetti impollinatori.
Il Varroa destructor, infatti, è un parassita delle api che, oltre a indebolire gli insetti, funge da vettore di numerosi patogeni, tra cui virus mortali.
Un recente studio ha scoperto come un batterio ingegnerizzato potrebbe salvare lo spopolamento degli alveari provocato da questo pericoloso acaro.
I ricercatori dell’Università del Texas sono partiti da un microrganismo che vive normalmente nell’intestino delle api, il Snodgrassella alvi, aiutandole a difendersi da diversi patogeni.
Gli scienziati hanno modificato il patrimonio genetico del batterio, dopodiché lo hanno inoculato in un gruppo di giovani api, che hanno mostrato un’iniziale aumento di sopravvivenza negli insetti quasi del 40%.
Lo studio è proseguito con un’ulteriore modifica del codice genetico del batterio, per renderlo capace di innescare una risposta immunitaria che sconfiggesse l’acaro.
Una volta introdotto nelle api, il Snodgrassella alvi modificato è riuscito a scatenare una risposta immunitaria che ha aumentato i decessi dei temibili acari al 70%.
Si tratta del primo studio in cui i ricercatori sono riusciti a migliorare la salute delle api agendo geneticamente sul loro microbioma. La procedura è ritenuta sicura, poiché il DNA dei batteri può essere modificato in modo relativamente semplice senza che questi infettino altri organismi viventi.
Sebbene i risultati siano per il momento incoraggianti, saranno necessarie altre ricerche per comprendere se questa soluzione si rivelerà efficace a contrastare lo spopolamento delle alveari.
Mentre aspettiamo di sapere se un OGM salverà le api dal pericoloso acaro, forse potremmo iniziare a tutelare gli habitat di questi insetti, salvaguardando la biodiversità e limitando il consumo di pesticidi.