Emanuele non ha ancora festeggiato il quarto di secolo, eppure parla con la semplicità che solo una saggezza antica porta con sé. Vive da sempre a Marola di Carpineti e ha reso la passione per le api il suo lavoro. O meglio: la sensazione che si prova ascoltandolo è che abbia trovato nell’apicoltura una filosofia di vita. Una filosofia che si nutre di terra e di vento.
Dalle sue parole, emerge non solo l’amore incondizionato per il suo mestiere, ma anche la consapevolezza del dinamismo, della flessibilità e soprattutto del rispetto che esso esige da chi vi si dedica. Attenzione nei confronti delle api, ma anche dell’ambiente e delle tracce storiche che innervano il territorio d’Appennino. Non a caso, le sue arnie sono collocate anche in borghi montani isolati, che, ospitando le colonie di api di Emanuele, ritrovano alcuni dei suoni operosi un tempo così consueti.
L’apicoltore marolese è consapevole di essere protagonista del cambiamento, sia come giovane imprenditore che come abitante d’Appennino. Ma è una consapevolezza umile e autentica. Piena di amore, semplicemente – che affonda le radici nella quotidianità stessa della sua famiglia.
Prima di lasciarvi all’intervista di Emanuele, vi ricordo la possibilità di iscrivervi al canale YouTube del Club per l’Unesco di Carpineti, ovvero rESISTERE in Appennino.
Ecco il link per accedere al video: