La conferma è arrivata stamattina dalle parole del sindaco Silvio Franceschelli in occasione della conferenza nazionale dedicata agli effetti dei cambiamenti climatici e delle pratiche agricole sull’apicoltura.
Montalcino farà da portavoce in Regione e a livello ministeriale per trovare sostegno in favore degli apicoltori. La conferma arriva dalle parole del sindaco Silvio Franceschelli in occasione della conferenza nazionale dedicata agli effetti dei cambiamenti climatici e delle pratiche agricole sull’apicoltura inserita nel programma della “Settimana del Miele”che si concluderà domani sera. Un impegno, quello del primo cittadino, che giunge in un anno decisamente complicato per una categoria, gli apicoltori, che continua a non arrendersi. D’altronde, come ha sottolineato lo stesso Franceschelli, “l’agricoltura è l’unica strada che possiamo percorrere e non ci dobbiamo scoraggiare se la natura non dona i risultati attesi. Entro una quindicina di giorni mi vedrò con il Ministro per parlare di come sostenere l’agricoltura di qualità”. Proprio quella presente nel weekend a Montalcino dove in Fortezza sono allestiti gli stand della mostra mercato arrivati dalle varie regioni d’Italia.
Gli apicoltori difficilmente dimenticheranno l’annata trascorsa, che ha accelerato il trend negativo degli ultimi anni. Iniziando dagli andamenti climatici anomali, un tema affrontato nella conferenza di oggi al Teatro degli Astrusi da Marco Mancini, direttore Fondazione Clima e Sostenibilità. “Il numero dei giorni piovosi è diminuito di circa il 10% e quando piove lo fa intensamente”. Causando spesso danni all’agricoltura che la scorsa primavera si è dovuta difendere anche da una gelata eccezionale. Caldo e siccità, due termini che hanno accompagnato questa estate e che ha messo in crisi la produzione di miele. Senza dimenticare un altro tema spinoso, quello dei pesticidi. Le api sono le sentinelle del nostro ambiente, fanno un monitoraggio continuo del territorio. I pesticidi però saturano gli ecosistemi con conseguenze che possono risultare molto pesanti. La scomparsa dell’insetto “operaio” non si tratta di allarmismo ma di un fenomeno purtroppo reale. “Le api hanno alzato le gambe ma non stanno dormendo” commenta amaro l’esperto Giovanni Guido di Unaapi che ha sottolineato anche come in alcune zone ormai non si producono più da anni alcune tipologie di miele. Se lo scenario è a tinte scure, ci sono anche dei timidi segnali positivi emersi dalla voce degli addetti ai lavori presenti a Montalcino in questi giorni. Gli apicoltori hanno passione e spirito di sacrificio. E non si arrendono. Lo ha sottolineato anche Duccio Pradella, presidente Arpat. “Mi piace ricordare una frase che mi ha detto recentemente un apicoltore: se dovesse arrivare quest’anno una stagione come quella precedente smetto. E’ venuta ancora peggio, quindi continuo”.
Poi ci sono i giovani, comprese le donne, che si stanno avvicinando alla professione seguendo corsi specifici. Il miele piace e gli “honey lovers” sono in aumento. Negli stand presenti nella trecentesca Fortezza il consumatore si avvicina con curiosità, dimostrando di apprezzare il prodotto di eccellenza ed ottenuto con standard qualitativi elevati. E la Toscana, in questa ottica, ha ancora un grande appeal a livello internazionale.