Molise. Apicoltura in crisi. Caldo torrido, poca pioggia… poco miele

La produzione del miele in Molise è calata del 70% circa, la stagione eccessivamente calda, la scarsità di piogge e l’afa sono stati elementi critici per le api. A causa del clima di questi ultimi mesi i fiori non secernono più nettare, le piante sono in sofferenza e le api sono in difficoltà, non hanno di che cibarsi, non producono miele e non riescono a occuparsi dell’impollinazione.
Le api senza nutrimento muoiono.

Una situazione drammatica, dunque, anche per questo ramo del settore agricolo. Già negli ultimi anni, per sopperire alla carenza di produzione italiana e rispondere attivamente alle richieste dei consumatori, è arrivato sul mercato molto miele estero, soprattutto dalla Cina e dai Paesi dell’est. Si tratta di prodotti competitivi dal punto di vista del prezzo ma sui quali non ci sono garanzie di qualità né controlli sulla provenienza.

I problemi del settore, tuttavia, non nascono oggi. Sappiamo bene quante difficoltà debbano affrontare ogni giorno gli apicoltori per difendere le api e il loro lavoro da un uso sconsiderato di pesticidi nocivi, da una burocrazia che spesso non conosce le esigenze specifiche del settore e, ultimamente, addirittura da furti e avvelenamenti di intere arnie. Ci mancava il caldo torrido e la siccità.

Ora, l’importanza delle api per il benessere del territorio è ben superiore al miele che queste riescono a produrre. Le api, infatti, attraverso il loro instancabile lavoro di impollinazione, permettono la riproduzione di molte specie di piante. Sono dunque fondamentali per il mantenimento della catena alimentare e della biodiversità, così come sono importantissime per l’agricoltura e, dunque, per l’economia delle aree agricole.

“Se l’ape scomparisse dalla faccia della terra, all’uomo non resterebbero che quattro anni di vita”, affermava Albert Einstein, forse non proprio una profezia ma di certo un avvertimento.

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