Apicoltura in ginocchio per la siccità, si muove l’Arpat: «Segnalate i danni stimati»

di Sabino Zuppa –

Apicoltura in ginocchio a causa della siccità che sta colpendo anche la Maremma dove campi e boschi sono pressoché secchi e non permettono ai vari tipi di piante di produrre adeguatamente il nettare ed il polline dai loro fiori, precludendo così il sostentamento alle api.

Una situazione drammatica, dunque, anche per questo ramo del settore agricolo tanto che la Regione Toscana ha inserito, tra i suoi dati di monitoraggio della criticità, anche i danni subiti dagli apicoltori. A tal proposito l’Arpat, (associazione regionale produttori apistici toscani) ha comunicato che “tutti gli associati in possesso di partita iva per l’apicoltura e con attivo un fascicolo aziendale nel sistema Artea possono attivare la procedura per segnalare i danni stimati, dovuti alla attuale situazione di calamità naturale, per il perdurare della siccità che ha accompagnato e seguito  il fenomeno delle gelate.

La Regione Toscana sta raccogliendo i dati utili alla stima del danno per l’agricoltura in generale e ha reso disponibile la procedura anche per le produzioni apistiche.  Il passo successivo sarà la richiesta della Regione al ministero della Agricoltura della dichiarazione di calamità, con conseguente auspicabile assegnazione di fondi a sostegno del danno e attivazione delle procedure per le singole richieste di dettaglio delle aziende”.

“In questa fase – concludono dall’arpat – è importante che tutti coloro che possono dare indicazioni/stime sull’entità del danno subito, si attivino per segnalarlo sul sistema Artea”.

Aggiornamenti sul sito www.arpat.info.

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