Pomezia (RM). Incendio Eco X: api come “sentinelle” per scoprire se la zona è contaminata

Le api usate come “sentinelle” per scoprire la concentrazione dei materiali tossici liberati nell’aria dopo l’incendio alla Eco X di Pomezia. La proposta del professor Roberto Ronchetti, presidente dei Medici per l’Ambiente – ISDE Lazio, è stata recepita dall’assessorato all’Ambiente del Comune di Roma e dall’Osservatorio Ambiente e Salute di Roma Capitale, che si sono messi in contatto con gli apicoltori di zona per iniziare l’indagine volta ad accertare l’eventuale contaminazione. I risultati – si legge in una nota stampa del Campidoglio – sono stati presentati oggi dall’Osservatorio alla presenza di numerose associazioni ambientaliste, e sarebbero “assolutamente rassicuranti”.

Lo studio, condotto con l’appoggio degli assessorati all’Ambiente di Roma Capitale e di Aprilia, ha utilizzato materiali prodotti dalle api nella zona ipoteticamente contaminata, raccolti in un lasso di tempo da 10 a 20 giorni dopo l’incendio. Gli apiari interessati dall’indagine si trovano in un’area di circa 10 km dal sito di via Pontina Vecchia, e da essi sono stati raccolti due campioni di cera: uno prodotto nel 2016 e uno prodotto nel periodo a ridosso del rogo. In particolare sono stati ricercati metalli pesanti e diossine, solubili nella cera. «I primi risultati dimostrano che non c’è nessuna differenza in aumento dei contaminanti tra il campione raccolto nel 2016 e quello raccolto successivamente all’incidente Eco X – dichiara il professor Ronchetti – in entrambi i campioni pre o post incidente c’è una concentrazione di alcuni metalli pesanti maggiore di quella rilevata in altre indagini simili e in entrambi i campioni pre o post incidente è presente una certa quantità di diossina, ma si può dire che si tratta di quantità molto basse».

«Questa straordinaria iniziativa ha consentito a un’organizzazione ambientalista internazionale come l’ISDE di cercare e trovare nella comunità civile di Aprilia e Pomezia, soprattutto tra gli apicoltori, una partecipazione che ha reso possibile l’esecuzione di un’indagine che ha fornito elementi importantissimi sul piano sanitario, ambientalista e sociale – ha commentato l’assessore all’Ambiente di Roma Pinuccia Montanari – Si tratta in tutti i casi di un modello in grado di fornire elementi di altissimo valore sociale, oltre che che sanitario e ambientale, non solo nella zona indagata ma a livello dell’intera città di Roma, della Regione o dell’intero territorio nazionale».

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