di Martina Reolon –
Pienone di gente alla manifestazione, che ha animato il paese della Valbelluna nel fine settimana.
Una festa del miele baciata dal sole e da un clima di stampo primaverile. Successo per la manifestazione che da otto anni mette in primo piano i prodotti di apicoltura e agricoltura. E il paese di Limana, tra sabato e ieri, è stato affollato da qualche migliaio di persone, che hanno potuto partecipare a un ricco programma di eventi e acquistare specialità locali, miele e non solo, negli oltre settanta stand allestiti nella piazza principale.
A fare “il pieno” anche due eventi attesi, i “Cicchetti limanesi” e “Dolci sapori in villa”, così come lo spettacolo di mistero “Un simbolo di buon auspicio”, a Villa Piloni. Molto partecipata pure la conferenza con l’esperto apicoltore Roberto Barbero, che ha riflettuto sulle problematiche attuali del settore apistico e sulle possibili soluzioni.
I visitatori hanno poi dimostrato di apprezzare gli appuntamenti collaterali: laboratori, percorsi sensoriali sui prodotti e vita dell’alveare. Soddisfatti gli organizzatori, Comune, Apidolomiti e Pro Loco, che hanno potuto contare sulla collaborazione della scuola superiore “Della Lucia” di Feltre e dell’Istituto zooprofilattico sperimentale delle Venezie.
Uno degli eventi clou è stata la premiazione della terza edizione del concorso provinciale “Limana Paese del miele – i migliori mieli bellunesi”. In gara 53 mieli, consegnati da apicoltori di tutto il territorio provinciale.
«Quello dell’apicoltura è un settore che sta crescendo e che contribuisce a tutelare il nostro ambiente», ha evidenziato il sindaco, Milena De Zanet, ringraziando Apidolomiti. «L’apicoltura bellunese è sinonimo di eccellenza», ha aggiunto Serenella Mortani, coordinatrice di “Le città del miele”, di cui anche Limana fa parte. «I mieli portano con sé il territorio d’origine, con tutte le sue tradizioni. La provincia di Belluno ha enormi potenzialità». «Questa stagione, a causa delle condizioni meteo, è stata difficile per gli apicoltori», hanno fatto presente Carlo Mistron e Roberto Piol, presidente e vice presidente di Apidolomiti.
«Nonostante questo, il miele prodotto è di grande qualità». «Di qualità eccellente», ha fatto eco Stefania Marcuz, uno dei membri della giuria valutatrice, guidata da Paolo Faccioli. «Nonostante i pochi monoflora e i millefiori “contaminati”, il risultato è stato molto buono». Vincitore assoluto della terza edizione del premio Massimiliano Uccel (Val di Zoldo) con la sua melata di abete rosso.
Ecco poi gli altri premiati per ciascuna categoria: millefiori di montagna, al 1° posto Fabio Tomé (Falcade), 2° Umberto Baldelli (Pieve di Cadore), 3° Achille Marta (Auronzo); millefiori di valle, 1° a pari merito Omar Balcon (Santa Giustina) e Cristiano Marcon (Feltre), 2° Tomas Argenta (San Gregorio), 3° Luca Stefani (Belluno) e Monica Caronno (Cirvoi); melata di abete rosso, 1° Massimiliano Uccel, 2° Armando Conedera (Agordo); melata di abete, 1° Silvana Savaris (Belluno); melata di bosco, 1° Fabrizia Rita De Bon (Venas di Cadore). Per i monoflora, menzione speciale al miele di tarassaco di Emilio Balcon (Pieve d’Alpago) e a quello di castagno di Claudio Mioranza (San Gregorio). Il cda di Apidolomiti ha poi voluto fare soci onorari la Marcuz e Sara De Toffol, entrambe iscritte all’albo nazionale di esperti in analisi sensoriale, oltre ai consiglieri comunali Alex Segat e Moreno Gioli, particolarmente impegnati nell’organizzazione di “Limana Paese del miele”.