Calabrone killer presto in Fvg: aggressivo, distrugge le api

di Michele Zanutto –

Si teme che il pericoloso insetto, dannoso anche per l’uomo, possa arrivare in regione Viene dalla Cina, in Francia ha mietuto vittime. Sabato a Udine un convegno sul tema.

Il calabrone killer è già in Italia. Arrivato dalla Cina in Francia nel 2005, si sta espandendo e a breve potrebbe fare capolino anche in Friuli Venezia Giulia. Lungo 3 centimetri, vale a dire il doppio rispetto a un calabrone nostrano, ha una sacca velenifera più grande del normale e vive in alveari che possono contenere anche 9 mila esemplari e arrivare fino a un metro e mezzo di diametro.

Il calabrone asiatico, il cui termine scientifico è vespa velutina, è pericoloso per le api, per la biodiversità, per l’agricoltura e per l’uomo. In Francia ha già provocato diverse vittime, attaccate da sciami di insetti. Questa specie di calabrone, se crede che il proprio nido sia in pericolo, attacca in massa quello che ritiene l’invasore.

Ma cosa fare in caso di puntura? Se si viene punti da un solo calabrone è bene farsi visitare da un allergologo. Se sappiamo già di essere allergici, è bene tenere sempre in tasca una scorta di adrenalina. Ma non solo Il rischio dell’arrivo di questo insetto anche nella nostra regione è alto, sebbene i monitoraggi siano tutti negativi, al punto che si moltiplicano gli incontri per affrontare il problema. Sabato prossimo in Regione a Udine gli esperti del settore si incontreranno per parlare del “Calabrone killer. Informazione e prevenzione”.

Ad aprire i lavori sarà l’assessore alla Salute Maria Sandra Telesca, seguiranno gli interventi degli esperti. I monitoraggi in regione, effettuati da apicoltori che hanno aderito all’iniziativa del Consorzio apicoltori della provincia di Udine, «hanno dato tutti esito negativo», ha garantito Luigi Capponi, presidente del Consorzio. Tutto è cominciato con un carico di vasi arrivato in Francia dalla Cina.

Lì c’era un nido di calabrone asiatico che si è riattivato e ha colonizzato velocemente tutta la Francia per poi entrare in Italia dal Piemonte ed espandersi alla Liguria. «Il ciclo biologico della vespa comincia in primavera – ha spiegato Capponi –: c’è una regina, la fondatrice, che si preoccupa di fare un piccolo nido, cosiddetto primario, e da qui ricomincia il ciclo produttivo. Verso la fine di settembre, l’inizio di ottobre, nascono le nuove regine mentre tutto il nido muore.

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