L’alveare a manovella salverà le api dall’estinzione

Stuart Anderson e suo figlio Cedar, australiani, sono i protagonisti di una delle più stupefacenti raccolte di fondi online della storia. Cercavano 70 mila dollari (57 mila euro) per avviare la produzione di un’invenzione alla quale lavoravano da tre anni, un alveare che dispensa il miele da un rubinetto, e avevano deciso di rivolgersi al «crowdfunding» attraverso il sito Indiegogo. I 70 mila dollari sono arrivati in sette minuti, ma le offerte non si sono fermate: dopo 24 ore avevano toccato i 2,2 milioni e dopo otto settimane i 12,2 milioni, 174 volte quello di cui avevano bisogno.

L’alveare inventato da Stuart e Cedar ha positivamente impressionato migliaia di persone nel mondo, perché consente a chiunque di allevare api in modo semplice, contribuendo a evitare la loro estinzione. Gli allevatori si sono quasi dimezzati negli ultimi 10 anni a causa dei danni provocati dai pesticidi, dall’inquinamento e dall’acaro Varroa destructor: se le api fossero grandi come mucche, saremmo spaventati da milioni di carcasse nei campi, ma sono piccole e chi denuncia il problema fa fatica a mostrarne la portata.

Il Flow Hive («Alveare a flusso») è stato ideato da padre e figlio nei pressi di Byron Bay, sulla costa Est dell’Australia, un luogo abitato solo da hippy, artisti e surfisti. Stuart ha fondato negli Anni 70 una comune, Cedar faceva l’istruttore di parapendio e dormiva in un capannone. Per tre anni hanno pensato a un modo migliore per estrarre il miele dagli alveari, senza indossare protezioni, allontanare le api, raschiare via la cera, prendere il nettare, filtrarlo e rimettere tutto a posto. Hanno inventato un dispositivo molto semplice: una scatola di legno nella quale ci sono migliaia di celle esagonali di plastica, che possono essere aperte con una leva. Le api riempiono di miele le cellule e le tappano con la cera. La leva rimuove la cera e fa colare il miele in condotti che finiscono in un rubinetto. Chi vuole il miele apre il rubinetto e riempie un barattolo.

«Non pensavamo che avremmo avuto un tale successo – ha detto Cedar al “Daily Telegraph” – anche se forse dovevamo aspettarcelo: avevo postato un video su Facebook e in 30 ore era stato visto da un milione di persone». Sono arrivati 25 mila ordini da 130 Paesi, troppi per essere soddisfatti senza una linea di produzione. Ora esiste una società, la BeeInventive Ltd, e uno staff che si occupa degli aspetti legali, di marketing e di spedizione, con sedi in Canada, negli Usa, in Olanda e a Hong Kong. Cedar vive con la moglie e due figli in una villa, Stuart ha comprato un’auto alla compagna Michelle.

Le consegne sono arrivate a quota 50 mila e la domanda non si ferma. L’alveare con il rubinetto ha creato migliaia di nuovi allevatori e in Australia i club che li riuniscono hanno dovuto chiudere le iscrizioni per eccesso di domande. Sembra davvero che grazie all’invenzione di due spiriti liberi sia stato dato un aiuto in più alla sopravvivenza delle api, indispensabili per il 70% dell’impollinazione delle specie vegetali. Ma ognuno può fare qualcosa, anche senza acquistare l’ingombrante «Flow Hive»: sta arrivando la primavera e qualche vaso di fiori sul davanzale farà egregiamente la sua parte.

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