Dall’apicoltura urbana ai bijoux di riciclo, anche l’Alto Milanese a “Fà la cosa giusta”

Nel 2019 Fa’ la cosa giusta!, la fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili, giungerà alla sua sedicesima edizione, che si terrà dall’8 al 10 marzo a fieramilanocity, confermando l’ingresso gratuito per i visitatori sperimentato lo scorso marzo.

La scorsa edizione si è chiusa con 91.000 presenze, in crescita del 30% rispetto all’anno precedente.

Molte realtà dall’ovest della provincia di Milano saranno protagoniste di Fa’ la cosa giusta!, fiera nazionale del consumo critico e degli stili di vita sostenibili.

Da Robecco sul Naviglio nella sezione Turismo Consapevole e Percorsi torna Progetto Salvaraja, azienda agricola produttrice di riso, che si estende su circa 300 ettari di territorio nella Valle del Parco del Ticino. Con il Progetto di educazione ambientale Salvaraja avvicina bambini e ragazzi al mondo della natura, attraverso visite guidate e laboratori didattici attrezzati, dotati di microscopi, terrari, acquari e reperti naturali dove sperimentare e osservare da vicino quanto vissuto all’aria aperta.

Da Busto Garolfo nella sezione Abitare green torna l’Apicolturaurbana.it: primo portale italiano dedicato al mondo dell’apicoltura in un contesto urbano. Impegnato nella sensibilizzazione su temi come l’inquinamento e la scomparsa delle api, il ruolo fondamentale degli insetti impollinatori e la biodiversità, offre alle aziende un servizio “chiavi in mano” per la cura di un piccolo apiario sul tetto dell’azienda o dell’ufficio. A Fa’ la cosa giusta! farà conoscere i nettari delle api cittadine, in una degustazione di mieli urbani dal mondo, provenienti da New York, Parigi, Berlino e molte altre metropoli.

Da Cusago nella sezione Cosmesi Naturale e Biologica torna Fitocose srl, laboratorio di bio-ecosmesi che si impegna nella massima qualità della produzione con piccoli lotti di lavorazione e oltre 400 articoli. Nella sezione Critical Fashion sono tante le realtà provenienti dalla Zona Ovest di Milano.

Da Pregnana Milanese torna Belt Bag, azienda che crea borse con cinture di sicurezza recuperate dagli autodemolitori e tessuti che sono sfridi aziendali. Il processo si chiama Upcycling: “valorizzare attraverso il riutilizzo artigianale” un materiale inizialmente scartato da altre lavorazioni. A questo segue la meticolosità di ogni cucitura, la scrematura dei difetti, lo studio sul materiale, per realizzare un prodotto unico per forma e colore. Inoltre, per la cooperativa Humana ha creato una collezione esclusiva: borse realizzate a zero sprechi con jeans donati da Humana. L’intero ricavato aiuta a sovvenzionare progetti come la scolarizzazione, formazione professionale, la prevenzione dell’AIDS e della tubercolosi in Mozambico, Angola, Namibia, Malawi, India, Zambia, Zimbabwe e Repubblica Democratica del Congo.

Da Rho torna QuincyTorino, che si occupa di eco-sartoria, progetti di design e collaborazioni con artisti e artigiani. Alle aziende offre prototipi e modelli per l’abbigliamento e sviluppi di taglia.

Da Settimo milanese torna Caia’ Paperjewels, progetto artigianale che offre nuova vita alla carta di giornali, quotidiani, shopping bag, trasformandoli così in perle di carta per gioielli, collane, orecchini, spille e bracciali, molto leggeri ma resistenti.

Da Castano Primo arriva una novità: White Studio, che propone consulenza di marketing strategico per la definizione dell’identità della marca, dei valori e della personalità del brand, del posizionamento di mercato e sviluppo image per catene in franchising internazionali nel settore food.

Da Legnano torna Nicitta: bijoux nati dal riciclo di materiali che altrimenti avrebbero esaurito il loro ciclo vitale. Le perle sono ottenute dai ritagli di tessuto di cotone e lino provenienti dagli scarti della produzione di camicie e t-shirt. Gli elementi di vetro sono prodotti dal recupero di vecchie bottiglie e bicchieri rotti che sono fusi in nuove forme e colorazioni mélange.

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