di Matteo Giusti –
Segnalazione in provincia di Reggio Calabria. Il ministero della Salute amplia di 10 chilometri le zone di protezione e istituisce fasce di attenzione di 5 ai loro margini. Riscontrate anche gravi criticità nei controlli veterinari.
L’Aethina tumida, il piccolo coleottero degli alveari arrivato nel 2014 in Calabria, continua ad espandersi.
Un nuovo focolaio è stato accertato il 13 febbraio scorso nel comune di Stignano, a circa 10 chilometri dal limite esterno della zona di protezione di 20 chilometri istituita a Gioia Tauro nel settembre del 2014.
L’accertamento, come precisa il ministero della Salute, è avvenuto nell’ambito di una ispezione effettuata in maniera congiunta da personale della Azienda sanitaria provinciale di Reggio Calabria, Centro di referenza nazionale per l’apicoltura dell’Izs delle Venezie e i funzionari del ministerostesso, finalizzata a verificare l’applicazione di quanto prescritto dalla ordinanza ministeriale del 20 aprile 2004 ‘Norme per la profilassi dell’Aethina tumida e del Tropilaelaps’.
Riguardo a questo nuovo focolaio, le indagini epidemiologiche non hanno per il momento messo in evidenza introduzioni di materiale vivo provenienti dalla zona di protezione.
Per questo il caso di Stignano modificherebbe l’attuale situazione epidemiologica in maniera tale da richiedere una revisione delle norme previste fin ora per il contenimento del parassita.
Il ministero della Salute ha quindi disposto un ampliamento della zona di protezione, la cosiddetta zona rossa e della zona di attenzione.
In particolare la zona di protezione intorno a Gioia Tauro verrà ampliata dagli attuali 20 chilometri di raggio a 30 chilometri e in ogni caso tutta laprovincia di Reggio Calabria rientrerà nella zona di protezione.
Attorno ad essa è prevista una fascia protezione di 5 chilometri lungo il confine Nord del territorio provinciale di Reggio dove è vietato lo spostamento degli apiari e dove saranno attivate misure speciali di sorveglianza.
La zona di protezione è ampliata anche nella provincia di Vibo Valentia, prevedendo un’area di 30 chilometri a partire dal focolaio di Laureana di Borrello. Anche in questo caso è prevista una fascia di attenzione di 5 chilometri lungo tutto il confine provinciale.
La provincia di Vibo Valentia inoltre è considerata territorio con situazione epidemiologica non aggiornata e non nota e le misure adottate potranno essere soggette ad ulteriori variazioni.
Una situazione grave, quindi, che sta mostrando anche segni di peggioramento. E non solo.
Dall’ispezione ministeriale infatti è emersa anche una serie di criticità in particolare sulla capacità dei veterinari ufficiali di corrispondere ai controlli previsti.
Criticità che secondo il ministero sono da attribuire sia ad aspetti organizzativi del personale preposto ai controlli, sia a problemi di carattere finanziario che sembrano impattare sulle attività dei veterinari ufficiali, “in particolare nella fase di plus orario” come recita la nota.
Ora speriamo solo che un problema grave e straordinario come l’Aethina non diventi un problema di straordinari.