di Alessandra Bonfanti –
Accanto alla riapertura della macelleria Petrucci, ecco le nuove assegnazioni della campagna di raccolta fondi. Da Samule Cerri di Ussita con il suo forno l’Albero del Pane all’attività di apicoltura di Federico Presutti nella piccola frazione fra Scai e Bagnolo.
“Facciamo tutti i giorni una scelta bella e difficile: la scelta dell’alta qualità” è questa la dichiarazione che apre il sito di Alessandro e Emanuele, i due fratelli della macelleria storica Petrucci che hanno ripreso e portato avanti la tradizione di famiglia e che proprio sabato scorso, alle porte del triste anniversario delle scosse di fine ottobre, hanno inaugurato la nuova struttura realizzata nell’area industriale di Arquata del Tronto. Un locale ampio e in legno, con una bella vetrata per accogliere i clienti e i locali di lavorazione e deposito delle pregiate materie prime, realizzato soprattutto grazie alla caparbia determinazione dei due fratelli, che sono andati oltre i tanti ostacoli delle burocrazia e dei cavilli progettuali previsti dalle delocalizzazione. Un progetto nato per una attività di lungo corso ma allo stesso tempo provvisoria, come vogliono le regole, decidendo di scommettere in proprio su risparmi e speranza e abbreviare i molti ritardi della burocrazia. Hanno dato avvio alla delocalizzazione su un terreno privato per accelerare i tempi di ripresa e per riaprire l’attività con la ricca rete di affezionati acquirenti basata su qualità, certezza della filiera corta e della provenienza, artigianalità delle lavorazioni e ridando impulso anche alla rete di allevatori locali da cui il punto vendita tradizionalmente si rifornisce.
Un nuovo inizio reso possibile anche grazie al piccolo contributo erogato dalla raccolta fondi La rinascita ha il cuore giovane promossa da Legambiente e Libera, insieme a Alce Nero, Altromercato, Symbola, Federparchi che ha affiancato i due fratelli e coperto le spese per l’acquisto di un fornetto professionale per la lavorazione delle carni e che li ha seguiti e sostenuti, insieme a una dozzina di altri imprenditori under 35 di tutto il cratere come raccontano le storie raccolte sul sito di riferimento della campagna rinascitacuoregiovane.it
Storie a cui, in corrispondenza del triste anniversario delle scosse del 26 e 30 ottobre del 2016 che hanno assestato a molti famiglie e imprenditori il colpo di grazia, si vanno ad aggiungere altre tre assegnazioni e tre nuovi percorsi di rinascita.
Samule Cerri ad Ussita è il figlio ventiduenne dei titolari dell’Albero del Pane, un forno storico in cui lavora come dipendete e che il 10 aprile ha riaperto, anche qui anticipandone i costi. Il contributo verrà destinato a uan campagna di comunicazione e promozione per aprire nuovi canali di fornitura e vendita per supplire al crollo dei canali di prossimità su cui si reggeva l’attività tradizionale.
Anche Federico Presutti nella piccola frazione fra Scai e Bagnolo, grazie a un piccolo contributo sta rimettendo in piedi la piccola attività di apicoltura sepolta sotto le macerie dell’ultima scossa su cui si era appassionato da meno di un anno e che stava affiancando alla tradizionale attività di allevamento di qualità della azienda di famiglia.
E proprio sull’allevamento di razze di qualità di capre, si sta confrontando il giovane Jacopo Coccia, che classe 94, ha aperto una sua nuova attività alle porte di Norcia, a Cerreto di Spoleto, in località Case Volpetti, su cui la raccolta fondi lo aiuterà a coprire parte delle spese di acquisto dei materiali per commerciare i prodotti.
La raccolta fondi che ha stanziato olter 120mila euro è stata possibile grazie alla generosità di tantissimi donatori e reti territoriali, non ultima in questa assegnazione il contributo di 10mila euro destinato ai giovani imprenditori dall’AIGAE, Associazione guide escursionistiche e ambientali che durante la convention per i 30 anni nel cuore del parco nazionale di Abruzzo, Lazio e Molise hanno deciso in assemblea hannno deliberato la quota raccolta con le camminate solidali realizzate lungo tutto l’appennino e rivolto a un pezzo di dorsale Italiana che aspetta di rimettersi in piedi e di proporre un modello rispettoso delle economie di qualità della montagna e della fragilità antisismica che accomuna tutta la spina dorsale del Paese fatta di broghi, paesaggi e bellezza.